teatri storici della liguria, ora sono in rete (1)
Costruiti fra la fine del Settecento e i primissimi anni del Novecento, raffinati, eleganti, alcuni in piena attività, altri in restauro, altri ancora risorti dopo decenni di chiusura: sono dodici i teatri storici della Liguria, dal Comunale di Ventimiglia, il più giovane, risalente al 1905, al Teatro degli Impavidi di Sarzana, anno 1809, passando per il minuscolo Salvini di Pieve di Teco, considerato fra i più piccoli del mondo coi suoi 99 posti.
Ora questi teatri sono oggetto di un progetto regionale, ideato da Laura Sicignano e finanziato dalla Compagnia di San Paolo, che punta a valorizzarli: è stata realizzata una mostra permanente che risiederà in ognuno dei centri dove esistono i teatri, e verranno fatti laboratori didattici nelle scuole e promosse tesi di laurea.
ROBERTO IOVINO, COORDINATORE PROGETTO TEATRI STORICI
Quattro dei teatri storici della Liguria sono in provincia di Genova: il Carlo Felice di Genova, il Modena di Sampierdarena, il Sociale di Camogli e il teatrino della Villa Duchessa di Galliera a Voltri.
I primi teatri pubblici di Genova furono istituiti nel ‘6 e ‘700 da aristocratici appassionati dell’arte del palcoscenico, come gli Adorno, gli Spinola e i Durazzo. Il più famoso e antico era il teatro del Falcone, attivo almeno dal 1645. Alcuni erano teatri di corte, in villa.
ROBERTO IOVINO, COORDINATORE PROGETTO TEATRI STORICI
Ma il secolo dei teatri è l’Ottocento, il secolo dell’affermazione della borghesia.
ROBERTO IOVINO, COORDINATORE PROGETTO TEATRI STORICI
Il Carlo Felice che vediamo oggi è un altro teatro, costruito nel 1991 con una concezione moderna, senza palchi e con una piazza interna.
Anche a Sampierdarena, alla metà dell’Ottocento ci fu un poderoso sviluppo industriale ed economico, con la nascita dell’Ansaldo nel 1852 e l’apertura negli stessi anni della ferrovia Torino-Genova voluta da Cavour. Anche qui, diventa protagonista la classe borghese.
ROBERTO IOVINO, COORDINATORE PROGETTO TEATRI STORICI
Stesso copione a Camogli, dove la classe borghese in ascesa fu quella degli armatori, che possedevano una delle flotte più importanti d’Italia e si arricchirono con la guerra di Crimea a metà del secolo.
ROBERTO IOVINO, COORDINATORE PROGETTO TEATRI STORICI
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