Shoah, Gioele Dix ricorda la tragedia e le ragioni del dolore
L'antidoto a ogni forma di oblio e di rimozione della Shoah -- ha detto Gioele Dix nella sua orazione ufficiale a Palazzo Ducale con tutte le istituzioni, Aned, Comunità Ebraica e molti ragazzi delle scuole - è la memoria perché bisogna continuare a rendere tutti consapevoli delle tragedie dei lager, talmente terribili da raggelare per molti anni anche le voci dei sopravvissuti.
GIOELE DIX
Oratore ufficiale Giorno della Memoria
La sofferenza per il popolo ebraico è una lunghissima consuetudine, come l'umorismo con cui tenta per qualche momento di sorridere della propria tragedia e sul filo sottile, ma intensissimo di questi sentimenti anche Gioele Dix ha parlato della Shoah in cui sei milioni di ebrei, spogliati di ogni cosa, straziati nei loro affetti, rinchiusi e tatuati, deportati e sfruttati in modo organizzato e industriale, furono vittime degli stermini nazisti con altri milioni di uomini e donne. E la sua famiglia ebraica, ha raccontato, discriminata dalla vergogna dalle norme fasciste del 1938 che trasformarono l'Italia in un paese razzista per legge, riuscì a trovare rifugio in Svizzera "con l'aiuto di un ufficiale della Guardia di Finanza che rischiando la vita scelse la via dei giusti, non quella dei carnefici e dei troppi indifferenti di fronte al male.
GIOELE DIX
Oratore ufficiale Giorno della Memoria
Ricordare, con testimoni, carte e ogni mezzo possibili -- film, teatro, libri, installazioni - è fondamentale, per dar voce alle ragioni del dolore e cogliere i segnali che possano avvertire della tragedia.
GIOELE DIX
Oratore ufficiale Giorno della Memoria
E per il commissario della Provincia "ogni giorno deve essere per tutti, a partire dai più giovani, 'Il giorno della memoria' per essere sempre pronti a riconoscere e a combattere l'indifferenza e la follia dell'intolleranza".
PIERO FOSSATI
Commissario straordinario della Provincia di Genova
Nella cerimonia sono state premiate le scuole vincitrici del concorso provinciale "I giovani ricordano la Shoah" e consegnate le medaglie d'onore del presidente della Repubblica a deportati internati nei lager nazisti e gli attestati agli "Eredi" dell'Aned per proseguirne le testimonianze.