Sapore di sale, raccolti 9.000 euro per la ricerca sulla fibrosi cistica
La crisi economica si fa sentire anche sulla beneficienza, e quest'anno sono state meno che nelle sette edizioni precedenti le persone che hanno partecipato a 'Sapore di sale', la serata di gala al Carillon di Paraggi organizzata dalla Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica, con il patrocinio, fra gli altri, della Provincia di Genova.
Poche ma buone, tuttavia, se alla fine della serata la delegazione genovese della Fondazione, presieduta da Sandra Garau, è riuscita a raccogliere ben 9.000 euro dalla cinquantina di persone presenti, attraverso l'iscrizione alla cena, l'asta benefica e la lotteria.
PAOLO FAGANELLI, VICEPRESIDENTE FCC
Merito del buon andamento della serata è stato in gran parte di Claudia Mattioli, l'infaticabile organizzatrice di questa ottava edizione come di tutte quelle precedenti, che ha ricevuto anche un riconoscimento per la sua abnegazione e il suo impegno.
L'asta benefica, a cura della Casa d'Aste Wannenes, ha messo in palio oggetti di grande valore offerti gratuitamente da alcune aziende. Fra questi, un caftano della linea Missoni Mare e un orologio Iwc Pilot's Watch.
Madrina della serata di gala, per il secondo anno, è stata la sempre bellissima Faderica Moro.
FEDERICA MORO
Federca Moro ha rivelato a Tabloid di frequentare e apprezzare il celebre locale di Paraggi, situato in una baia incantevole sulla strada fra Santa Margherita Ligure e Portofino, e di essere in generale molto legata alla Liguria: prima di vincere Miss Italia nel 1982, infatti, ottenne proprio nella nostra regione i suoi primi riconoscimenti nei concorsi di bellezza.
Quest'anno, come già nel 2011, i fondi raccolti da 'Sapore di sale' saranno devoluti a favore di un progetto di ricerca chiamato 'Colture primarie', di cui è responsabile Luis Gaglietta del Laboratorio di genetica molecolare dell'Istituto G. Gaslini di Genova, e al quale collabora il prof Mazzei.
PROF. MAURO MAZZEI
La fibrosi cistica è una malattia da cui sono affette in Italia circa 7.000 persone. Un tempo lasciava pochi anni di vita, tanto che era considerata una malattia dell'infanzia, mentre oggi la disponibilità di una serie di cure ha permesso di innalzare l'età media dei malati a quasi 40 anni.
PROF. MAURO MAZZEI