San giorgio, la memoria industriale di sestri in mostra a masone
Oggi si fatica a immaginarlo, ma Sestri Ponente, appena 100 anni fa, all’inizio del Novecento, era una città industriale fra le più sviluppate e importanti d’Europa, con officine siderurgiche, meccaniche, metalmeccaniche, e cantieri navali. Lo skyline di Sestri era segnato da una selva di ciminiere, dalla mole imponente degli stabilimenti industriali e dalle colossali navi in costruzione nei cantieri. Moltitudini di operai entravano e uscivano dagli opifici e scandivano il ritmo di una città fondata sul lavoro.
La storia industriale di Sestri Ponente, come anche quella della vicina Sampierdarena, iniziò già nella seconda metà dell’Ottocento, segnando il progresso materiale e sociale dell’intera nazione unitaria appena formatasi, e fu all’avanguardia sotto tutti i punti di vista: quello dell’innovazione tecnologica, con prodotti che fecero scuola nel mondo, quello che della cultura imprenditoriale, con leggendari capitani d’industria, e infine quello dello sviluppo sociale della classe operaia.
Una delle icone industriali di Sestri Ponente fu la San Giorgio, che nacque nel 1905 come fabbrica di automobili, ma ben presto cambiò settore produttivo: già nel 1908, infatti, si specializzò nella meccanica di precisione, in particolare nel settore dell’ottica. Questa e altre decisioni strategiche di Attilio Odero ebbero successo: a partire dallo stesso anno il bilancio fu infatti in attivo e tale rimarrà fino al 1943.
Rinominata San Giorgio nel 1940, l’azienda passò poi a Finmeccanica, di cui ancor oggi fa parte con il nome di Elsag, specializzata nell’elettronica.
Nel corso di oltre un secolo di vita la produzione industriale dell’azienda è stata estremamente variegata: dai grandi impianti industriali agli strumenti di precisione, dalle motociclette ai semafori, dai binocoli alle macchine fotografiche, per finire con i transistor e i microprocessori.
L’affascinante storia della San Giorgio è in mostra fino al 2 giugno al Museo Civico Tubino di Masone, grazie all’iniziativa di Enrico Piccardo, sindaco del paese della Valle Stura ed ex dirigente della Elsag, che ha recuperato da un magazzino un archivio di documenti e di oggetti che costituiscono un interessante fondo di patrimonio storico industriale. Dopo averlo catalogato e digitalizzato insieme all’associazione degli Amici del Museo di Masone, lo ha trasferito nel Museo dove è stata allestita la mostra.
L’auspicio di Piccardo e dell’associazione è che il fondo possa venire acquisito dalla Fondazione Ansaldo, scrigno di memoria industriale che custodisce a Campi le testimonianze archivistiche della storia industriale genovese ed italiana.
La San Giorgio nacque nel 1905 per iniziativa di un grande capitano d’industria, Attilio Odero.
Fra le curiosità della mostra, i libri mastri dell’azienda.
Già cento anni fa, infatti, gli operai della San Giorgio residenti in Valle Stura facevano i pendolari con Sestri Ponente muovendosi in treno sulla linea ferroviaria Genova-Ovada-Acqui.
E nel biennio 1944-45, durante l’occupazione tedesca del Nord Italia, fu la fabbrica stessa a spostarsi in Vallestura.
Il leggendario generale tedesco Rommel, la ‘volpe del deserto’, visitò gli stabilimenti della San Giorgio in Valle Stura nel 1945, poco prima di uccidersi.
Fra i prodotti della San Giorgio esposti in mostra, una speciale macchina fotografica.
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