Salvataggi in mare, ci sono naufraghi anche in Liguria
Il salvataggio dei profughi che attraversano sulle carrette del mare il canale di Sicilia dalla Libia alle coste italiane, ma anche il salvataggio dei naufraghi domestici, come qualche maldestro diportista che ad agosto resta in avaria con la propria barca al largo di Santa Margherita: la casistica dei salvataggi in mare della Capitaneria di Porto di Genova è molto varia.
Oltre a intervenire nella propria zona di competenza, corrispondente all’incirca alla costa della Città metropolitana di Genova, invia le proprie motovedette in Sicilia per contribuire alle operazioni di salvataggio dei migranti.
La Capitaneria di Porto di Genova fa parte della Guardia Costiera, corpo militare nazionale che dipende però dal ministero dei trasporti, e svolge quindi prevalentemente funzioni civili: oltre al coordinamento delle operazioni di soccorso in mare, l’altro compito principale è il controllo del traffico marittimo.
A Genova oltre alla capitaneria di Porto c’è anche la Direzione marittima regionale della Liguria, a cui fanno capo 30 fra Capitanerie di porto e uffici locali: per questo sono 270 i dipendenti della Guardia Costiera che lavorano o gravitano nello splendido edificio disegnato da Renzo Piano negli anni Novanta al Porto Antico di Genova. La Direzione regionale ha a disposizione 40 mezzi fra motovedette e gommoni. Ci sono poi due elicoteri a disposizione a Sarzana e un mezzo molto particolare nel porto di Genova.
Ogni due anni la Capitaneria di Porto di Genova fa un open day nell’ambito della Genoa Shipping Week, l’evento dedicato alla industry marittima della città capitale italiana del mare.