Repetto, addio alla Provincia dopo 10 anni: idea citta' metropolitana
Con parole accorate, spezzate in due momenti dalla commozione, Alessandro Repetto ha annunciato al consiglio provinciale, riunito nella sua ultima seduta, la decisione "irrevocabile" di dimettersi da presidente della Provincia. La motivazione è la forte contrarietà politica di Repetto alla scelta del governo Monti di porre fine per legge alla centocinquantennale storia delle Province, con un intervento legislativo che ridisegna radicalmente gli enti intermedi previsti dalla Costituzione, eliminando l'elezione diretta dei loro organi politici e intervenendo anche sulle loro funzioni, che saranno definite da una futura legge. In tutto questo, Repetto vede la fine dell'autonomia delle Province, che hanno subito un trattamento irriguardoso a causa di idee fuorvianti.
"La motivazione del taglio dei costi della politica -- ha scandito Repetto nel suo discorso di commiato al consiglio provinciale -- appare ingiustificata e inopportuna". Secondo il presidente, occorrerebbero invece restrizioni ben più consistenti su altri enti e organismi che costano molto di più.
Repetto, che è stato indicato da Fondazione Carige consigliere di amministrazione di Banca Carige, carica che assumerà il 27 aprile, ha detto che esce dal mondo della politica con serenità, avendo sempre scelto di non essere un uomo di potere, ma un servitore del proprio territorio, con umiltà, sobrietà e coerenza coi valori che hanno ispirato la sua vita.
Alessandro Repetto è stato eletto presidente della Provincia la prima volta nel 2002, dopo il mandato di Marta Vincenzi: vinse le elezioni provinciali al primo turno con il 56% dei voti contro Roberto Bagnasco della Casa delle Libertà. Cinque anni dopo, nel 2007, venne confermato, stavolta vincendo le elezioni solo al secondo turno, col 51%, contro la candidata del centrodestra Renata Oliveri, che ieri in consiglio provinciale, come altri consiglieri di opposizione, ha tributato al presidente dimissionario l'onore delle armi.
Le dimissioni di Repetto saranno effettive il prossimo 8 maggio: fino a quel giorno il presidente resterà in carica, e quindi potrà convocare normalmente riunioni di giunta.
Il 9 maggio, salvo ripensamenti di Repetto, entrerà in carica un commissario di nomina prefettizia, che guiderà la Provincia di Genova fino a che non si insedieranno i nuovi organi politici del nuovo ente che sostituirà la Provincia: sono sedici persone tra presidente e consiglieri, e saranno eletti dai consiglieri comunali di Genova e provincia a fine 2012.
Nella seduta del consiglio in cui Repetto ha annunciato le proprie dimissioni, è stato anche approvato un documento programmatico che sostiene la creazione della città metropolitana, nuovo ente costituzionale previsto da una legge del 1990 e mai trasformato in realtà: nelle intenzioni del legislatore sostituirà nelle grandi aree urbane, fra cui appunto Genova, la Provincia e il Comune capoluogo, per gestire funzioni di area vasta.
Il documento, illustrato dall'assessore al federalismo istituzionale Agostino Barisione, prevede di creare un comitato promotore della città metropolitana, costituito principalmente da rappresentanti di Provincia e Comune di Genova.
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