Prima le donne e i bambini: a Campora la casa dei nidi, materne e comunita' (Casa Mimosa)
Dal nido alle mamme. La bellissima casa che accoglie con i suoi servizi i piccolissimi, i bimbi della materna, i ragazzini della comunità educativa e di quella, nuovissima, che fra qualche mese ospiterà donne vittime di violenza con i loro figli è a Campora, frazione di Camporone. Completamente rinnovata e ripensata è di proprietà della Provincia e gestita dal Comune, direttamente o attraverso associazioni specializzate. L'originario nome CAI, centro accoglienza per l'infanzia ha una storia che affonda le radici nell'antica assistenza genovese ai più poveri.
GIAN CARLO CAMPORA
Sindaco di Campomorone
Dalla fine degli anni '90 la Provincia versava un contributo per le attività di accoglienza e la struttura era convenzionata con il Comune di Genova per tre posti d'urgenza e ospitava bambini inviati dal Tribunale dei Minori. Nel 2007, però, il Comune di Genova non ha più rinnovato l'intesa, il Tribunale dei Minori da tempo non effettuava invii e le suore si erano trasferite. A fronte di questa situazione il Comune ha iniziato a riprogettare l'utilizzo del Cai e accreditando la struttura come comunità educativa assistenziale. E' nata così la Chiocciola, con spazi grandi, accoglienti e molto piacevoli all'ultimo piano e dieci posti letto, otto quelli occupati adesso, per bambini e ragazzini tutelati dal Tribunale dei Minori, gestita dall'associazione Il Cerchio delle Relazioni. E poi ci sono i piccoli del nido - si chiama domiciliare, perché gestito da educatori privati in spazi analoghi a un appartamento - circondati da un'atmosfera calda, creativa e affettuosa come i loro, appena più grandi, colleghi della materna statale.
GIAN CARLO CAMPORA
Sindaco di Campomorone
E poi la Casa Mimosa, realizzata con gli interventi di adeguamento e ristrutturazione di tutta la struttura - quasi un milione di euro totali cofinanziati da Provincia, Regione e Comune di Campomorone per farla rinascere. Dopo l'estate potrà ospitare donne vittime di violenze con i loro bambini e per restituire loro il sorriso hanno contribuito anche gli allievi dell'accademia ligustica decorando le pareti. Un progetto inserito nella rete antiviolenza della Provincia alla quale aderisce anche il distretto sociosanitario di questo territorio.
RITA FALASCHI
Responsabile ufficio pari opportunità Provincia di Genova