Per Nella e tutte le vittime della Shoah, la memoria che orienta il presente
Un girotondo della pace tra gli ulivi, con nuove piante messe a dimora in segno di speranza, canzoni, letture e performance hanno scandito a Coreglia Ligure con i bambini e ragazzi delle scuole, genitori e insegnanti la volontà di alimentare e trasmettere la memoria, affinché l'orrore indicibile dei lager nazisti - dove furono sterminati 6 milioni di ebrei vittime della Shoah e 5 milioni di oppositori politici, partigiani, prigionieri di guerra, nomadi, omosessuali, testimoni di Geova, persone disabili e considerate antisociali – non sia mai dimenticato e ricordare orienti anche le scelte del presente. E’ il messaggio della cerimonia in Fontanabuona con il sindaco metropolitano Marco Doria, i sindaci del territorio, Regione, istituzioni, Comunità ebraica, Anpi, Cgil, Cisl, Uil, cittadini e alunni dei comprensivi di Isolona, Calvari e Cicagna, della media di Sestri Levante, delle superiori Natta De Ambrosis e Marsano dedicata, nelle giornate della Memoria, agli ebrei deportati e assassinati ad Auschwitz e partiti dal campo di concentramento 52 dove erano stati rinchiusi.
Quel campo, costruito nel 1941 dall'Italia fascista per raccogliervi prigionieri militari catturati durante la seconda Guerra Mondiale, negli ultimi mesi del 1943 divenne luogo di segregazione degli ebrei perseguitati e poi inviati a morire nei lager.
GIORGIO 'GETTO' VIARENGO, storico
A Coreglia quel campo non esiste più, ma la memoria resta potente nei simboli: dalla lapide sul ponte che ricorda l'ultimo viaggio di quel gruppo di ebrei, adulti e bambini, verso le camere a gas, al monumento e alla stele con la parola pace in tutte le lingue del mondo nella piazza intitolata a Nella Attias. A questi simboli enti e istituzioni hanno reso omaggio con i gonfaloni e corone d'alloro e con parole molto sentite e attualissime del sindaco di Coreglia Elio Cuneo, del consigliere regionale Claudio Muzio, del rabbino capo Giuseppe Momigliano, del parroco di Coreglia don Marco Gattorna e del sindaco metropolitano Marco Doria che rivolgendosi a bambini e ragazzi ha detto “è importante ricordare ciò che è stato, non solo perché non si ripetano quei fatti tragici, ma perché ci dà lezioni per agire anche nel presente e nel futuro, per affermare una società più giusta e senza discriminazioni.”
MARCO DORIA, sindaco della Città metropolitana di Genova
Intervistati
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