museo diocesano, capolavori d'arte e una storia bimillenaria
Una collina genovese che sul lato nord aveva un pendio ripido e per questo poi terrazzato, per potervi insediare abitazioni e una fornace. Oltre duemilacento anni fa, quando la zona era poco lontana dal tessuto urbano di epoca romana. Undici secoli più tardi proprio qui venne poi eretto il chiostro dei canonici di San Lorenzo, dal 2000 sede anche del Museo Diocesano. E nei sotterranei dell’antico chiostro le indagini della Soprintendenza archeologica della Liguria nel 1987, prima dei restauri del 1988-92, hanno riportato in luce anche le radici romane: spazi rivolti verso via Tommaso Reggio di una domus del I secolo avanti Cristo, dell’età repubblicana, miniera di preziosi reperti e informazioni storiche.
PAOLA MARTINI curatrice del Museo Diocesano
Negli stessi sotterranei da cui parte la nostra visita al Museo diocesano c’è anche un maestoso e straordinario esempio scultoreo del ‘300: il monumento funebre del potente e munifico cardinale Luca Fieschi, morto nel 1336, nipote di papa Adriano V e pronipote di Innocenzo IV. Quest’opera, tutt’ora oggetto di studio, scolpita dicono gli esperti da Lupo di Francesco e forse da Bonaiuto di Michele, fu il primo monumento funebre privato a essere accolto nella cattedrale di San Lorenzo ed è arrivato infine, dopo molte vicissitudini, nel cuore del Museo diocesano.
PAOLA MARTINI curatrice del Museo Diocesano