Miti e tragedie, i veleni bellici inoculati ai bambini "Educati alla guerra"
Perché l'esaltazione delle armi e delle divise divenne pane quotidiano per l'infanzia italiana della prima metà del '900, sino alla Liberazione dal nazifascismo del 1945?
Che cosa accadeva nelle scuole per alimentare retorica e propaganda militarista, diventate addirittura materia d'insegnamento? Che cosa si leggeva sui giornalini durante la guerra e come riuscì il regime fascista a mettere in divisa bambini e bambine? Sono i temi della mostra Educati alla guerra, nazionalizzazione e militarizzazione dell'infanzia, dal 5 febbraio al Museo della Comunità Ebraica di Genova nelle iniziative per il Giorno della Memoria, con le collaborazioni della Città metropolitana, Aned, ufficio scolastico regionale, Ilsrec e il patrocinio del Consiglio regionale. Per approfondire storia, moniti e veleni del passato e declinarli anche nei drammi del presente l'evento, con i pannelli di Gianluca Gabrielli distribuiti da Proforma memoria espone molti altri importanti materiali d'archivio e coinvolge attraverso laboratori e alternanza scuola-lavoro i ragazzi delle scuole.
MIRYAM KRAUS, Comunità Ebraica di Genova
A fare da guida nella mostra ci sono ragazzi e ragazze del Nicoloso da Recco, coordinati dalla professoressa Alba Chicco.
ERICA BONOMI, liceo Nicoloso da Recco
Nel 1861 l'Italia appena unificata cominciò subito a sviluppare a partire dalle scuole ogni possibile elemento di patriottismo e il culto della bandiera nazionale.
ELENA BELTRAMI, liceo Nicoloso da Recco
MARTA MANTERO, liceo Nicoloso da Recco
Il ferro, il fuoco, il sangue della guerra, mentre dall'armistizio del 8 settembre 1943 scattarono anche in Italia deportazioni e stermini nei lager degli ebrei, già perseguitati dalle leggi razziste del '38, misero a nudo l'orrore della tragedia bellica e la devastazione delle bombe.
Quello che la mostra racconta, però, non è solo il passato. Purtroppo. Perché troppi bambini ancora oggi hanno conosciuto nella loro vita solo la guerra. Come in Siria e a quel conflitto che ha causato un devastante numero di vittime civili e una tragica emergenza umanitaria, sono dedicate alla mostra le due opere, di intensità potentissima del liceo Klee-Barabino.
MARGHERITA MOLINARI, liceo Klee-Barabino
Sempre ispirato a Burri è anche questa composizione che trasmette il disorientamento di fronte alla catastrofe.
CHIARA ONOFRI, liceo Klee-Barabino
Info e orari della mostra
0108391513
Intervistati
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