Manifesto upi: la provincia chiede sostegno ai candidati
Un manifesto di impegni dell'UPI per il nuovo Governo e il nuovo Parlamento. L'Unione delle Province d'Italia chiede un deciso cambio di rotta rispetto ai tagli esorbitanti che in pochi anni hanno sottratto alle Province, che rappresentano solo l'1,3% della spesa pubblica totale, addirittura il 25% delle risorse. Tagli, denuncia l'Upi, che non solo impediscono alle Province di investire in opere pubbliche, ma mettono a forte rischio i servizi. Centosessanta candidati al Parlamento -- ha reso noto il presidente Upi, Saitta -- hanno già aderito al documento e il commissario della Provincia di Genova, Fossati chiede lo stesso impegno ai candidati locali di ogni lista alle prossime politiche.
PIERO FOSSATI
Commissario straordinario della Provincia di Genova
Le Province gestiscono 134.000 chilometri di strade, l'80% della viabilità nazionale, più di 5.000 sedi di scuole superiori con oltre 2,5 milioni di studenti, 550 centri per l'impiego, funzioni chiave per ambiente, difesa del suolo, pianificazione o trasporto locale, ma dal 2008 tagli sempre più pesanti ne hanno ridotto addirittura del 45% gli investimenti e i colpi della spending review le stanno portando alla canna del gas: senza forti correzioni delle manovre e dei criteri molte rischiano addirittura il dissesto, comprese Province protagoniste della complessa e delicata trasformazione in Città Metropolitane, come Genova. Le Province italiane dal 2011 al 2013 hanno subito tagli impressionanti, per oltre 2,1 miliardi di euro e la situazione deve cambiare al più presto, dice Fossati, per il bene del territorio e dei cittadini.
PIERO FOSSATI
Commissario straordinario della Provincia di Genova
L'Upi chiede nei primi 100 giorni della nuova legislatura interventi per dimezzare i tagli alle Province e correggere i vincoli del patto di stabilità per sbloccare investimenti, di mettere la scuola al centro delle politiche del paese con un fondo unico per l'edilizia "che raccolga -- si legge nel manifesto - tutte le risorse bloccate o disperse", di rilanciare il lavoro rafforzando anche i centri per l'impiego, dare priorità agli investimenti per piccole e medie infrastrutture e rifinanziare il fondo per il dissesto idrogeologico, un piano nazionale di tutela del paesaggio e difesa del territorio e di definire in modo certo le funzioni fondamentali di Comuni, Province e delle Città Metropolitane con riordino contestuale dell'amministrazione periferica dello Stato.