La voce e il cuore: Gilberto Salmoni testimonia la deportazione ai ragazzi
La sua infanzia finì di colpo, obbligato a diventare grande già a dieci anni, nel 1938, dalle leggi razziali fasciste contro gli ebrei che lo costrinsero a cambiare scuola, a non poter più andare in classe con gli stessi compagni. E poi il 17 aprile 1944 fu catturato con tutta la famiglia dalle milizie repubblichine prima di varcare la frontiera svizzera. Le SS prima li rinchiusero a Fossoli e poi li divisero sui treni per i lager nazisti: i genitori e la sorella assassinati nelle camere a gas di Auschwitz, lui e il fratello maggiore destinati a Buchenwald. Gilberto Salmoni ha testimoniato direttamente ai ragazzi e ragazze delle scuole superiori ciò che accadde negli orrori di quegli anni. Lo ha fatto alla sala Sivori, protagonista dell'incontro sulle deportazioni genovesi, organizzato nelle iniziative per il Giorno della Memoria da Aned, Ilsrec e Comunità Ebraica, con la partecipazione della Città metropolitana e la collaborazione dell'ufficio scolastico regionale.
Gli studenti hanno visto in un filmato realizzato dall'Aned con il Consiglio Regionale alcuni anni fa le testimonianze dei sopravvissuti ai lager, come Dora Venezia o Raimondo Ricci fra gli altri e dello stesso Salmoni che poi ha dialogato di persona, con la voce e il cuore, sulla deportazione.
GILBERTO SALMONI, presidente Aned Genova
FRANCESCA VANO, studentessa istituto Primo Levi
ILARIA CURTI, studentessa Primo Levi
LAURA AXENTE, studentessa Liceo Emanuele Luzzati
LAURA REPETTO, consigliera Città metropolitana di Genova