La masna', il '900 nel cuore di tre generazioni di donne
Un viaggio nel Novecento attraverso gli occhi, le voci, le radici, i destini e le scelte di tre generazioni di donne della stessa famiglia: Emma, sua figlia Luciana e la nipote Anna, tutte legate profondamente alla vecchia casa monferrina che ha scandito il tempo della storia e quello delle loro esistenze: lo racconta il libro in dialetto la bambina, di Raffaella Romagnolo (nata proprio in quel Monferrato ) che nella settimana dell'8 marzo lo ha presentato in Provincia su iniziativa degli assessorati alla cultura e alle pari opportunità, con la vicepresidente Marina Dondero, il professor Giorgio Bertone, lo scrittore Bruno Morchio e letture di Alessandro Damerini dal romanzo, edito da Piemme.
RAFFAELLA ROMAGNOLO
Scrittrice
Nella casa sulle colline del Monferrato, chiamata dei "Francesi perché -- si legge nel libro - molti anni addietro un paio di fratelli si erano spinti a lavorare oltre frontiera" Emma Bonelli, con la terza elementare, una dote poverissima e una fiammeggiante massa di riccioli rossi che dovrà ben presto tagliare, entra per la prima volta nell'aprile del 1935. E' una gran lavoratrice e i "Francesi" che hanno tante terre, ma poche braccia per coltivarle, la vogliono come nuora. Anche sua figlia Luciana non conoscerà il significato della libertà, solo sfiorata con l'occasione di diventare sarta, non colta perché gli impegni per il marito, la figlia, la casa avranno il sopravvento. Solo Anna, nata negli anni Settanta, l'unica donna nella famiglia a poter proseguire gli studi, uscirà dalla spirale di rinunce e sottomissioni della madre e della nonna.
RAFFAELLA ROMAGNOLO
Scrittrice
Un libro, dice Marina Dondero, che a partire dalle donne che ne sono protagoniste lancia dal passato segnali importanti anche per la condizione femminile del presente
MARINA DONDERO
Vice Presidente della Provincia di Genova
Intervistati
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