La baronessa di Pra' trova l'impiego
Nel milleseicento molte famiglie nobili, Lomellini, Sauli, Adorno, Grimaldi, Negrone, Pinelli, all'apogeo della repubblica scelsero il litorale di Pra come eremo estivo. Nacque il lungomare noto come Palmaro per l'abbondanza e la facilità con cui crescevano le palme nell'angolo più a nord del mediterraneo.
Due di queste ville, che dalla metà dell'ottocento furono di proprietà del barone Podestà, per uno strano gioco del destino sono state acquistate dalla provincia. Il barone Andrea Podestà infatti fu, per un quarto di secolo, presidente della deputazione provinciale genovese.
Dopo l'acquisto di Villa Lomellini Doria Podestà, nota anche come villa del barone la provincia nel duemiladue aggiunse al suo patrimonio villa della baronessa, ovvero Sauli-Podestà.
Il restauro della villa si sviluppa su due fronti: il recupero delle sue pertinenze e del giardino, individuando gli spazi che entro la fine dell'anno ospiteranno il centro per l'impiego del ponente, il centro servizi del parco del basilico e l'auditorium per attività culturali, che sarà aperto alle esigenze del quartiere e della città.
Roberta Burroni - Architetto Provincia di Genova
Roberta Burroni, architetto della provincia è la nostra guida discreta all'interno della villa e ci spiega il perché un cantiere aperto a metà 2009 e che prevedeva la conclusone dei lavori in due anni si sia protratto per tanto tempo.
Roberta Burroni - Architetto Provincia di Genova
Siccome problemi chiamano problemi la villa ha svelato alcuni affreschi, a dire il vero di non grandissimo pregio come mostrano le nostre immagini modesti decori che coprivano, probabilmente, affreschi più interessanti.
Roberta Burroni - Architetto Provincia di Genova
Ecco spiegato il protrarsi dei lavori e la lievitazione di costi di circa ottocentomila euro, a causa di questo recupero. Ora alla prova della fioritura dei sali.
Roberta Burroni - Architetto Provincia di Genova
Con gli effetti devastanti che si possono osservare. In attesa di trovare altri cinquantamila euro per completare i restauri, si sono cotonate le crepe, per non compromettere ulteriormente lo stato della cappella della baronessa.
Il centro servizi del parco del basilico avrà una sede di grande visibilità inserita proprio nel luogo più prestigioso per la produzione dell'ingrediente base del pesto alla genovese. Infatti più di metà dei fondi stanziati sono destinati proprio per questa parte del recupero.
Oltre gli edifici sono stati recuperati il piazzale d'ingresso e il giardino retrostante.
Tutti gli interventi di adeguamento e di messa a norma in materia di prevenzione incendi, eliminazione delle barriere architettoniche e sicurezza negli ambienti di lavoro, si sono ispirati alla conservazione delle preesistenze, come il riutilizzo degli storici infissi.