Il lupo è tornato e non è quello cattivo delle favole
Coda corta dalla punta nera, orecchie piccole e arrotondate, gualdrappa scura, lungo sino a un metro e mezzo e alto settanta centimetri alla spalla: è il lupo, tornato a popolare anche Ia Liguria. Estremamente protetto, bellissimo, schivo e prezioso per I'ecologia dell'ambiente è però stato per secoli anche l'emblema dei terrori più ancestrali dell'uomo.
Del lupo pero non bisogna aver paura, piuttosto e lui ad averne moltissima dell'uomo. Per capire meglio Ia sua natura, fuori dall'immaginario, e cercare gli strumenti adatti per risolvere i problemi con gli allevatori del territorio, e nato in Liguria il progetto lupo. Coordinato dalla Regione.
GIOVANNI DIVIACCO Responsabile Progetto Lupo Regione Liguria
ll lupo appenninico italiano, sottospecie peculiare del Canis Lupus, si espande lentamente, spostandosi sui crinali. In Liguria ne vivono stabilmente una trentina, in piccoli gruppi familiari, quattro o cinque dei quali in Provincia di Genova. A raccogliere dati e tracce sono consulenti scientifici e operatori del progetto.
GIOVANNI DIVIACCO Responsabile Progetto Lupo Regione Liguria
E fondamentali sono le tracciature del patrimonio genetico di ogni esemplare.
GIOVANNI DIVIACCO Responsabile Progetto Lupo Regione Liguria
Ridurre i conflitti con gli allevatori e l'altro impegno del progetto, a partire dalla prevenzione.
GIOVANNI DIVIACCO Responsabile Progetto Lupo Regione Liguria
La Polizia Provinciale ha cominciato a occuparsi dei lupi alla fine degli anni 80 e nel 1992 ne ha trovato una coppia uccisi a Rezzoaglio dalle trappole dei bracconieri di cinghiali.
ERALDO MINETTI Commissario superiore Polizia Provinciale di Genova
Uccidere un lupo, animale estremamente protetto e un reato molto grave, come sa bene anche il bracconiere "seriale" dell'entroterra del levante smascherato dopo una complessa indagine dalla Polizia Provinciale.
ERALDO MINETTI Commissario superiore Polizia Provinciale di Genova
Più della metà della dieta del lupo e fatta di caprioli e cinghiali, il 20% di piccoli e medi mammiferi, il 15% di vegetali e solo il 10% di bestiame domestico. Ma qualcosa da un paio d'anni e cambiato. Perché scarseggiano i giovani cinghiali, una delle sue cacce preterite, e il lupo per nutrirsi tende a predare più bestiame domestico, come pecore, agnelli o vitelli. La colpa? Sembra incredibile, ma è in gran parte di una piccola vespa orientale: il Cinipede che infesta i castagni.
ERALDO MINETTI Commissario superiore Polizia Provinciale di Genova
Per contrastare il cinipede che provoca danni enormi a tutta l'ecologia del bosco, si sta sperimentando, come nel parco dell'Antola Ia Iotta biologica. Con un insetto antagonista, il Torymus Sinensis.
ROBERTO COSTA Presidente Parco regionale dell'Antola
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