Il consiglio unito dice no alle cessioni in finmeccanica
Provincia unita a tutela delle eccellenze produttive, tecnologiche, della ricerca e dell'occupazione delle grandi aziende del civile di Finmeccanica a Genova, per scongiurare un piano di cessioni "che comporterebbe - dice l'ordine del giorno dei capigruppo approvato all'unanimità dal Consiglio Provinciale, dopo il dibattito aperto dal presidente Repetto - la perdita di controllo di aziende storiche come Ansaldo Energia, Elsag e Selex, fondamentali per l'industria italiana e strategiche per l'intero paese". La vendita - si legge nel documento - sarebbe "il risultato di politiche che badano esclusivamente a far cassa per ripianare l'altissimo debito accumulato, dovuto a scelte adottate in assenza di una politica industriale di crescita e sviluppo" e metterebbe a rischio "la più importante realtà produttiva di Genova che occupa, direttamente e nell'indotto, 12.000 lavoratori." L'ordine del giorno impegna il presidente e la giunta provinciale ad attivarsi nei confronti del presidente del Consiglio Monti, del ministro Passera, dell'amministratore delegato e del cda di Finmeccanica, dei parlamentari liguri e del presidente della Regione (ai quali sarà trasmesso) affinché siano messe in campo tutte le azioni per mantenere le attività del civile e del militare nel perimetro attuale di Finmeccanica e chiede che la proposta sia discussa e approvata nel cda della holding industriale che dovrebbe svolgersi il 27 marzo.
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