giorno della memoria, immagini dai lager
Auschwitz, Birkenau, Buchenwald, Dakau, Mauthausen: la potenza evocativa dei nomi è forte, richiama immediatamente immagini di sofferenza, di terrore e di morte, ma che cosa sappiamo di che cosa erano davvero i campi di concentramento nazisti? Dà un contributo a conoscere meglio quella spaventosa pagina di storia contemporanea *una mostra fotografica promossa nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria dalla Città metropolitana di Genova con la Regione Liguria, e ospitata fino al 16 febbraio nel loggiato inferiore di palazzo Doria Spinola, sede della Prefettura. Gli autori degli scatti sono alcuni accompagnatori delle scolaresche che vengono condotte ogni anno in visita ai lager nazisti.
Intanto molti campi non erano in Germania, forse per tenere lontano dagli occhi del popolo tedesco l’enormità di ciò che avveniva al loro interno: per esempio il più famoso, Auschwitz, era in Polonia, mentre Mauthausen era in Austria, vicino a Linz. E ce n’era uno anche in Italia, in un sobborgo di Trieste, la Risiera di San Sabba. Fu creato alla fine del 1943, quando la neo-costituita Repubblica Sociale di Salò, fondata da Mussolini, cedette alla Germania alcuni territori di frontiera, fra cui Fiume, Trieste e Udine, col loro retroterra. I nazisti stabilirono su questi territori una propria amministrazione. Il campo di concentramento della Risiera di San Sabba, allestito in un edificio in disuso per la pilatura di riso, fu istituito nel contesto del duro scontro militare fra l’esercito tedesco e le formazioni partigiane ma vi furono reclusi e torturati anche civili antifascisti, italiani, sloveni, croati ed ebrei. Vi transitarono più di 25.000 persone, dirette a Buchenwald, Dachau ed Auschwitz , ma di queste 5.000 persero la vita proprio nella Risiera.
Dachau si trovava invece in Germania, nei pressi di Monaco di Baviera, e fu il primo campo di concentramento nazista, in attività fin dal 1933: nacque per rinchiudervi gli avversari politici del regime, al fine di rieducarli. I primi ospiti di Dachau furono funzionari e dirigenti del partito comunista, poi vennero i socialdemocratici e i cattolici, ma anche gli ebrei. Trattandosi di un campo a prevalente presenza di prigionieri politici, con l’espansione del nazismo in Europa raccolse deportati di molti paesi: tedeschi, austriaci, russi, polacchi, francesi, italiani, cecoslovacchi e ungheresi. Vi furono registrati in tutto circa 200.000 internati (di cui oltre 10.000 italiani) ma in effetti furono molti di più. Quando nel ’45 fu liberato dagli americani, vi erano ancora rinchiuse oltre 31.000 persone.
Il primo dei tre sotto-campi di Gusen (a 5 km da Mauthausen) fu costruito nel ‘40: l’anno successivo fu installato il forno crematorio e si avviarono le eliminazioni sistematiche di malati, inabili e portatori sospetti di malattie contagiose, con metodi crudeli come bagni di acqua gelida, annegamenti anche di massa, iniezioni al cuore, gassazioni su veicolo. Nei campi 2 e 3, costruiti nel ‘44, gli internati lavoravano in stabilimenti industriali per la produzione di armi, aerei e laterizi. Si calcola che morirono oltre la metà delle decine di migliaia di prigionieri ospitati. Il 22 aprile del ‘45, pochi giorni prima della liberazione, più di 800 malati e invalidi vennero eliminati in massa in un solo giorno col gas Zyklon-b.
Il castello di Harteim, in Austria, era originariamente un luogo di cura per bambini malati di mente curati da un gruppo di suore. Nel ‘40 i nazisti scacciarono le suore e la struttura venne trasformata in un centro di eutanasia, nell’ambito dell’operazione T4, ovvero lo sterminio dei malati mentali e portatori di handicap: in poco più di un anno, fra il ’40 e il ’41, sono stati eliminati più di 18.000 handicappati, nelle camere a gas.
FIAMMA SPENA, PREFETTO DI GENOVA
Il programma celebrativo del Giorno della memoria, a Genova, si snoda da gennaio ai primi di marzo, e comprende diversi appuntamenti organizzati dalla Città metropolitana, tutti nel salone del consiglio metropolitano a palazzo Doria Spinola: oltre alla mostra e al reading teatrale, il 29 gennaio ci sarà la commemorazione del deportato politico Rosario Fucile nel centenario della nascita, il 3 febbraio verrà proiettato il documentario ‘Lager, le tenebre sul cuore del ‘900’, realizzato nel 2012 dallo staff giornalistico e audiovisivo della Provincia di Genova, e infine il 16 febbraio si terrà un convegno su Buchenwald.