Genoa port center, 18.000 ragazzi in tre anni
' stata una delle intuizioni più felici di Alessandro Repetto, l'ultimo presidente della Provincia, non più in carica da poche settimane: far conoscere il porto di Genova, la più grande industria della città, agli stessi genovesi, che per decenni hanno vissuto separati dalle banchine, senza saper che cosa accadesse al di là del muro materiale e ideale che corre fra le case e i moli.
Il progetto, battezzato Genoa Port Center e diventato realtà nel 2009, ha come strumenti una struttura espositiva ai Magazzini del Cotone e un battello che fa il tour dello scalo e mostra ai visitatori la vita del porto, i suoi traffici, le operazioni di carico e scarico, la rotta delle navi e le attività industriali che si svolgono sulle banchine. E' stato affidato alle cure di Fondazione Muvita, che ha subito siglato accordi con l'Autorità Portuale, la Fondazione Carige e l'Ufficio scolastico Regionale, per attivare programmi didattici per i ragazzi delle scuole. Sono infatti gli studenti, in particolare quelli delle superiori, il target privilegiato del Genoa Port Center, soprattutto in un'ottica di orientamento: conoscere il porto, le sue attività e professioni, è infatti il modo migliore per stimolare il desiderio di intraprendere una delle variegate professioni legate al porto.
MARCO CASTAGNA, DIRETTORE FONDAZIONE MUVITA
Nel terzo anno di vita del Genoa Port Center, coincidente con l'anno scolastico appena terminato, hanno partecipato ai programmi didattici della struttura oltre 5.000 studenti e quasi 500 insegnanti. Nel triennio, il totale di studenti è stato di quasi 18.000, con oltre 1.400 insegnanti. I dati sono stati presentati in una conferenza stampa a Palazzo San Giorgio, sede dell'Autorità Portuale, a cui hanno partecipato i vertici di Provincia, Autorità Portuale, Fondazione Carige, Ufficio Scolastico Regionale e Porto Antico Spa.
Tra le attività più particolari svolte per la prima volta in questo anno scolastico, c'è 'Making Movies', un progetto realizzato in collaborazione con Genova Liguria Film Commission, che ha unito cinema e porto: dieci ragazze del liceo artistico 'Barabino' e 13 studenti dell'Istituto 'Calvino' di Genova hanno lavorato alla produzione di due videoclip per due gruppi musicali italiani: l'elettro dj Morgana ha girato nel cuore pulsante del porto commerciale, il terminal Sech, mentre i Tuamadre hanno avuto come set l'area delle riparazioni navali.
Per gli anni futuri, la volontà è di proseguire le attività, nonostante sia da definire il ruolo della Provincia, ente in fase di trasformazione: proprio per questo la Provincia ha deciso di cedere una quota di Fondazione Muvita all'Autorità Portuale di Genova, che nei prossimi mesi formalizzerà il suo ingresso. Con quale obiettivo?
LUIGI MERLO, PRESIDENTE AUTORITA' PORTUALE GENOVA