Disabili, 500 all'anno al lavoro con la provincia
Tabloid ha documentato con le sue telecamere una vera riunione settimanale dei cosiddetti 'mediatori del lavoro' che operano per conto della Provincia. Obiettivo dell'incontro è, come si dice nel gergo dei servizi per l'impiego, il matching, ovvero l'incontro ideale fra aziende e lavoratori, in questo caso particolare lavoratori disabili.
Come si è visto, alcuni mediatori portano le informazioni sull'azienda che offre il posto di lavoro, altri invece portano le informazioni sui lavoratori candidabili, e in base all'esperienza degli uni e degli altri, si arriva al match ideale.
I mediatori del lavoro non sono dipendenti della Provincia, ma di enti formativi privati e cooperative sociali che hanno vinto una gara d'appalto e operano all'interno dei centri per l'impiego della Provincia: 14 in quello di Genova, in via Cesarea, altri 4 in quello di Chiavari, che serve il Tigullio.
Quello che svolgono è il servizio di inclusione lavorativa, di disabili e altri svantaggiati sociali, con problemi psichiatrici o reduci dal carcere. La legge italiana, infatti, obbliga tutte le aziende con più di 15 dipendenti ad assumere disabili, e svantaggiati, in proporzione al proprio personale. Se questa prescrizione di legge non viene rispettata, scattano le segnalazioni all'ispettorato del lavoro, e le sanzioni. Si parla quindi di 'aziende in obbligo'. Ma si rivolgono al servizio di inclusione lavorativa anche aziende non in obbligo, ormai maggioritarie.
MONICA MOISELLO, COORD. MEDIATORI VIA CESAREA
Ovviamente, in molti casi, si tratta di inserimenti delicati, ed è quindi fondamentale da parte dei mediatori una grande attenzione ed esperienza nel valutare le persone e gli ambienti lavorativi in cui inserirle.
Il loro lavoro è solo il terzo ed ultimo passo del percorso di inserimento lavorativo dei disabili. Il primo passo è infatti l'iscrizione ai centri per l'impiego, in elenchi speciali, e il secondo il colloquio di orientamento: si tratta di una serie di interviste individuali, in media tre a persona, fatte da un'altra figura professionale, l'orientatore, collega del mediatore che fa parte degli stessi enti formativi e cooperative sociali. Gli orientatori sono 4 a Genova e 2 a Chiavari, e il loro compito è valutare le competenze, la personalità, l'esperienza e il tipo di limitazioni del disabile, per poter identificare il tipo di lavoro più adatto a lui.
L'inserimento del disabile avviene quindi attraverso la coppia orientatore-mediatore.
Ogni anno, i 18 mediatatori che operano nei due centri per l'impiego della Provincia di Genova trattano i casi di ben 2.000 disabili e svantaggiati sociali, fra nuovi e vecchi iscritti. Di questi, 1.000 usufruiscono poi anche del servizio di mediazione.
Stesso numero, 2.000, anche per le aziende che sono annualmente in contatto con i mediatori. Una parte di queste ha avuto degli inserimenti lavorativi.
LIDIA PRATO, PROVINCIA DI GENOVA
Un dato importante è che 6 assunzioni su 10 sono con contratti a tempo indeterminato.
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