Dalla Resistenza alla Costituzione, energie e frutti per la Repubblica
Non fu né semplice né scontata in Italia la scelta della Repubblica, decisa dalla prima consultazione politica davvero a suffragio universale, aperta al voto delle donne, il 2 giugno 1946. L'Italia che voltava pagina dopo la dittatura fascista e poi nazifascista nel nord dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 elesse anche l'assemblea Costituente, per scrivere la carta fondante della nuova Repubblica, la Costituzione i cui valori sono ispirati dalla Resistenza. E proprio al nesso Resistenza, Repubblica, Costituzione è stato dedicato a Genova l'incontro a Palazzo Doria Spinola, organizzato dall'ILSREC, con i patrocini della Prefettura e della Città metropolitana e gli interventi dello storico Antonio Gibelli e del presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida, presidente onorario dell'Istituto Ferruccio Parri che coordina tutti gli istituti storici della Resistenza.
Fra il '46 e il '47 i Costituenti scrissero una Carta socialmente molto avanzata, che afferma la separazione dei poteri, la garanzia dei diritti, la centralità del lavoro, l'idea del popolo sovrano, il rispetto delle regole comuni e delle minoranze. Come ci riuscirono, in condizioni difficilissime e mentre la guerra fredda cominciava già a dividere le forze che avevano sconfitto il nazifascismo?
VALERIO ONIDA, presidente emerito della Corte Costituzionale
Dal futuro alle radici della Repubblica. Durante l'incontro sono stati conferiti riconoscimenti e schede dalla banca dati sui partigiani liguri a uomini e donne della Resistenza. Come Secondino Valente, classe 1922, partigiano Primo nella Brigata Oreste.
SECONDINO VALENTE
Tornato a casa, in Valle Scrivia, dopo un lungo viaggio a piedi o con mezzi di fortuna, fu obbligato dai repubblichini ad arruolarsi nel servizio d'ordine alle gallerie dei rifugi antiaerei, ma il rifiuto e il disgusto insopportabile per la divisa e le armi fasciste lo portarono a fuggire sulle montagne per unirsi alla Resistenza.
SECONDINO VALENTE
Dino Valente, che ricorda il sostegno vitale della popolazione ai partigiani, sfiorò molte volte la cattura e la morte. Riuscì a sottrarsi anche in modo davvero rocambolesco alla cattura, aiutato dalla sua famiglia e dal fisico agile e minuto.
SECONDINO VALENTE
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