Cinghiali, fronte comune contro i nemici dei contadini (Case di Noè)
Ci sono inaspettate resistenze al drammatico abbandono dell'agricoltura nell'entroterra genovese, che favorisce il dissesto del territorio, l'espansione incontrollata del bosco, le frane e gli incendi. A Casa di Noé, sulle alture di Rapallo, un ragazzo di 20 anni aiuta la famiglia a coltivare le fasce ulivate. Un lavoro duro, da alcuni anni vanificato da un flagello: i cinghiali.
MAURIZIO SORACCO, AGRICOLTORE
Non solo: i cinghiali scavano alla ricerca di cibo, fanno crollare i muri a secco, devastano gli orti, distruggono gli alberi da frutto più piccoli. Si invocano i cacciatori.
MAURIZIO SORACCO, AGRICOLTORE
Il problema dei cinghiali si ripete quasi identico a Serra Riccò, in località Valle: qui gli agricoltori sono disperati: il terreno è così accidentato da impedire perfino il taglio dell'erba. L'ottantaduenne Angelo Beretta, con una lettera, ha invocato l'aiuto del commissario straordinario della Provincia, Piero Fossati, lamentando la distruzione di una microeconomia agricola che fino a pochi anni fa prosperava.
ANGELO BERETTA, AGRICOLTORE
ELIA MIGELLI, 84 ANNI
Il problema è che la malattia dei castagni, che imperversa da alcuni anni nei boschi, ha privato i cinghiali di una primaria fonte di nutrimento, le castagne, spingendoli vicino alle case, dove però la caccia è pericolosa.
MARCO NOLI, CACCIATORE
La Provincia ha tentato di arginare il problema permettendo il recupero al sabato, e non più al lunedì, delle giornate di caccia perse il mercoledì e la domenica, ma per fermare il flagello dei cinghiali potrebbe non bastare.
ANGELO BERETTA, AGRICOLTORE
Intervistati
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