1944-2014: 70 anni dopo la memoria dei deportati nei lager
"Ho visto gli incendi e troppo presto sono diventato grande" ha scritto un bambino ebreo a Terezin e anche per il genovese Gilberto Salmoni l'infanzia è stata interrotta.
GILBERTO SALMONI, Presidente ANED Genova
E poi il 17 aprile 1944, quando non aveva ancora 16 anni, viene catturato dalle milizie repubblichine con tutta la sua famiglia sulle Alpi, alla frontiera svizzera. Dal carcere di San Vittore le SS prima li rinchiudono a Fossoli e infine sui treni dei lager: Gilberto e il fratello, più grande di 14 anni e medico, verso Buchenwald, i genitori e la sorella alle camere a gas di Auschwitz.
GILBERTO SALMONI Presidente ANED Genova
A Buchenwald un ragazzo di 16 anni diventa solo il numero 44573: come se ne trasmette la memoria ai ragazzi di oggi?
GILBERTO SALMONI Presidente ANED Genova
Poco prima della liberazione del campo, fra l'11 e il 12 aprile 1945, a Buchenwald - dove i morti accertati furono oltre 56.000 - le cataste dei cadaveri continuavano ad accumularsi, anche negli occhi e nel cuore dei sopravvissuti. Per Salmoni l'antidoto più forte per resistere all'atroce disumanizzazione del lager è stato il fratello maggiore.
GILBERTO SALMONI Presidente ANED Genova
Ora torniamo a Genova, nel 1944, quando le lotte antinaziste e antifasciste dei lavoratori sono al culmine. E il 16 giugno per reprimerle si scatena la più grande deportazione operaia. Preceduta dai primi rastrellamenti in fabbrica già il 10, perché i nazifascisti vogliono reagire al grande sciopero del 9 giugno che ha fermato le produzioni industriali, li ha spaventati e fatto il giro del mondo.
MASSIMO BISCA Presidente ANPI provinciale di Genova
1488 operai vengono così caricati su un treno per la Germania. Anche se un gruppo di donne del Campasso, malmenate dai tedeschi, prova a fermarlo.
MASSIMO BISCA Presidente ANPI provinciale di Genova. Il treno viene poi davvero fermato per un po', con uno stratagemma, da altre donne guidate dal parroco partigiano di Ronco Scrivia.
MASSIMO BISCA Presidente ANPI provinciale di Genova
Anche a Mauthausen gli operai genovesi obbligati a lavorare per i complessi industriali controllati dalle SS cercano di continuare la resistenza.
MASSIMO BISCA Presidente ANPI provinciale di Genova.
La sopravvivenza media a Mauthausen era di 4 mesi e molti degli operai meno giovani non sono riusciti a tornare. Genova, con la Provincia, istituzioni e associazioni li ricorderà tutti nel 70^ anniversario della loro deportazione.
MASSIMO BISCA Presidente ANPI provinciale di Genova