1820, nasce la piazza della citta' metropolitana
La creazione della città metropolitana potrebbe rilanciare le sorti declinanti di Genova e del suo territorio a cento anni esatti di distanza da quando, negli anni '10 del Novecento, assunse la sua forma pressoché definitiva Piazza De Ferrari, cuore e simbolo di una Genova otto-novecentesca in piena espansione economica.
La costruzione della nuova piazza dei genovesi era iniziata in realtà negli anni '20 dell'Ottocento, per iniziativa del regno sabaudo che aveva da poco preso possesso di Genova.
Venne realizzata per prima la parte a nord, contestualmente all'erezione del teatro lirico Carlo Felice, il primo edificio civico monumentale che Genova abbia mai avuto. Il progetto di teatro e piazza venne affidato a Carlo Barabino, architetto capo del comune di Genova.
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
La ristrutturazione del teatro, nel 1991, conservò il pronao originale, aggiungendogli una grande torre rettangolare.
Per far spazio al Carlo Felice e alla piazza, i Savoia avevano demolito il complesso conventuale di San Domenico, chiesa e monastero, il più grande della città.
Sulle fondamenta del monastero Barabino venne chiamato a costruire, oltre al teatro, anche un altro nuovo edificio neoclassico.
I Savoia volevano l'edificio per metterci dentro una caserma, ma la forte opposizione dei genovesi a un simbolo di oppressione militare fece cambiare idea alla casa reale.
GIULIO SOMMARIVA, DIRETTORE ACCADEMIA LIGUSTICA
Edificio destinato all'insegnamento della pittura e alla scultura, con bellissimi interni neoclassici e scale a sbalzo., ha grandi finestre e lucernai, e, in origine, aveva un salone ottagonale coperto da una cupola. Qui era un fregio neoclassico di 30 metri di lunghezza, che celebrava il direttore dell'Accademia Marcello Durazzo.
Qualche decennio dopo, questa prima parte di piazza De Ferrari viene completata con la statua di Giuseppe Garibaldi. L'autore è l'alessandrino Antonio Rivalta, allievo dell'Accademia poi convertito al realismo dei macchiaioli.
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
Secondo tempo dello sviluppo di piazza De Ferrari, a cavallo fra Otto e Novecento, è l'allargamento a sud, per permettere un adeguato sfogo alla nuova monumentale via XX Settembre, iniziata nel 1890. A raccordare via e piazza, nel 1912, è un colossale e scenografico edificio in stile eclettico di Dario Carbone, il palazzo della Borsa Nuova, che rappresenta lo spostamento nella nuova città otto-novecentesca del cuore pulsante della Genova mercantile e finanziaria, fino ad allora rinserrata nei caruggi medievali.
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
Corsa di Vergagni è lo stesso architetto che nel 1936 darà l'aspetto definitivo a piazza De Ferrari con la grande fontana circolare.
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
Dopo la costruzione del palazzo della Borsa Nuova, nel '12, la piazza venne chiusa sul lato sudest e sud, per raccordarla alla nuova via Dante, aperta nel 1904.
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
Il palazzo, poi passato a Fondiaria, oggi è sede di rappresentanza della Regione Liguria.
Via Venti Settembre, un trionfo di facciate eclettiche, neogotiche, neorinascimentali, orientaleggianti datate all'ultimo decennio dell'Ottocento e al primo del Novecento, come quella esuberante del palazzo dei giganti, è il simbolo dell'apertura della città ai tempi nuovi e della sua voglia di crescere e adeguarsi agli stili dominanti.
GIANNI FRANZONE, AUTORE 'DALLA CITTA' AL MUSEO'
La borghesia mercantile e finanziaria genovese, oltre a rappresentare nelle facciate la propria opulenza, protagonismo sociale e aggiornamento culturale, si riservò negli interni tutti i più avanzati confort dell'epoca.
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