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Città metropolitana, Marco Bucci riunisce il nuovo Consiglio
Il sindaco Marco Bucci ha convocato per domani a Palazzo Doria Spinola il Consiglio metropolitano di Genova
Domani alle 17.30 nel salone di Palazzo Doria Spinola la prima seduta dopo le elezioni metropolitane del 8 Ottobre scorso.
Prima seduta, domani giovedì 26 Ottobre, del nuovo Consiglio metropolitano di Genova convocata dal sindaco Marco Bucci alle 17.30 nel salone di Palazzo Doria Spinola (largo Eros Lanfranco).
All’ordine del giorno le comunicazioni del sindaco metropolitano e la convalida dei consiglieri eletti l’8 Ottobre scorso.
I 18 nuovi consiglieri appartengono a quattro liste diverse.
Per la Città metropolitana (centrodestra) ne esprime 11 : Carlo Bagnasco (sindaco di Rapallo), Guido Guelfo, (sindaco di Lumarzo), Stefano Anzalone (consigliere comunale di Genova), Adolfo Olcese (sindaco di Pieve Ligure), Salvatore Muscatello (consigliere comunale di Arenzano), Enrico Piccardo (sindaco di Masone), Simone Ferrero (consigliere comunale di Genova), Claudio Garbarino (consigliere comunale di Torriglia), Franco Senarega (consigliere comunale di Recco), Roberto Cella (consigliere comunale di Rezzoaglio) e Agostino Bozzo (consigliere comunale di Camogli).
Patto metropolitano (centro sinistra) ne esprime cinque: Elio Cuneo (sindaco di Coreglia Ligure), Claudio Villa, (consigliere comunale di Genova), Enrico Pignone (consigliere comunale di Genova), Maria Grazia Grondona (sindaco di Mignanego) e Stefano Damonte (consigliere comunale di Cogoleto).
La lista di sinistra Coalizione civica per la Città metropolitana ha eletto Daniela Tedeschi (consigliera comunale di Arenzano) e la lista civica Avanti Tigullio ha eletto Antonio Segalerba (consigliere comunale di Chiavari).
Dei 18 nuovi consiglieri soltanto sei facevano parte del precedente Consiglio: quattro nella lista di centrodestra (Bagnasco, Anzalone, Olcese e Senarega) e due nella lista di centrosinistra (Pignone e Grondona).
Nel nuovo Consiglio metropolitano scende da sette a quattro il numero dei consiglieri comunali di Genova. Golfo Paradiso e Ponente esprimono ciascuno tre consiglieri, due il Tigullio e altrettanti la Fontanabuona ed hanno tutte un consigliere a testa le valli Stura, Polcevera, Trebbia-Scrivia e Aveto.Le donne elette nel nuovo Consiglio metropolitano sono soltanto due: Maria Grazia Grondona per il centrosinistra e Daniela Tedeschi per la sinistra.
Dalla Costituente al centrismo, l’Italia del dopoguerra in sei incontri a Palazzo Doria Spinola
Si apre domani alle 17 il corso organizzato dall’Ilsrec per comprendere fenomeni ed eventi del secondo dopoguerra, con i patrocini della Regione e della Città metropolitana e la collaborazione dell’Università e dell’ufficio regionale del Miur.
Consapevolezza e memoria storica delle radici della Repubblica per meglio comprendere e affrontare la complessità dei fenomeni e delle sfide del presente. Sono i fondamenti del corso di formazione in sei incontri a Palazzo Doria Spinola organizzato dall’Ilsrec (Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea) con i patrocini della Regione Liguria e della Città metropolitana di Genova e la collaborazione dell’ufficio scolastico regionale del Miur e della Scuola di scienze sociali dell’Università.
Il corso “Dalla nascita della Repubblica alla stagione del centrismo” è rivolto ai docenti della scuola e agli studenti universitari per l’anno scolastico 2017/2018 e si aprirà domani, 19 Ottobre, alle 17 nel salone del Consiglio metropolitano a Palazzo Doria Spinola (largo Eros Lanfranco). Il primo appuntamento sarà dedicato all’Assemblea costituente. Ne sarà relatore il professor Paolo Pombeni dell’Università di Bologna, dopo l’introduzione di Maria Elisabetta Tonizzi, direttore scientifico Ilsrec. Presiederà l’incontro Rosaria Pagano segretario generale Ilsrec.
Gli incontri successivi, sempre nel salone consiliare di Palazzo Doria Spinola alle 17, si svolgeranno il 26 Ottobre (Il Piano Marshall e la rinascita dell’Europa, relatrice Francesca Fauri dell’Università di Bologna), il 2 Novembre (Cittadinanza repubblicana e partiti di massa, relatore Angelo Ventrone dell’Università di Macerata), il 9 Novembre (Le elezioni del 1948 e la demonizzazione dell’avversario politico: uno studio di caso, relatore Paolo Battifora dell’Ilsrec Genova), il 16 Novembre (Alcide De Gasperi e la stagione del centrismo, relatrice Daniela Preda dell’Università di Genova) e il 23 Novembre (Palmiro Togliatti e la politica del Pci, relatore Aldo Agosti dell’Università di Torino).
“Il corso si inserisce – dice Giacomo Ronzitti, presidente Ilsrec – nell’ampio quadro delle nostre attività didattiche e formative proposte, con rigore storico e scientifico, ai docenti e alla società civile.
Le lezioni magistrali sull’Italia del secondo dopoguerra, dall’Assemblea Costituente alla stagione del centrismo, seguono una riflessione sulla storia della prima metà del Novecento che aveva il suo centro nel trentennio 1915-1945, nella duplice dimensione nazionale ed europea. Un periodo imprescindibile per la comprensione dei fenomeni e degli eventi della seconda metà del secolo, in un contesto in cui le grandi sfide del presente non possono essere affrontate se non con la consapevolezza delle radici e delle origini di fenomeni e processi che ci investono a livello nazionale e internazionale, tanto più necessaria a fronte di grottesche rimozioni e di uno spregiudicato uso pubblico della storia, favorito dalla diffusione dei nuovi canali di comunicazione di massa”.
Nuovo consiglio metropolitano, 12 new entry e 2 sole donne (video di Tabloid)
Le interviste a Guido Guelfo e Stefano Anzalone, eletti per la lista di centrodestra che ha conquistato un’ampia maggioranza con 11 consiglieri su 18, e ad Elio Cuneo ed Enrico Pignone del centrosinistra, che è minoranza con 5 seggi.
Lo spoglio delle schede elettorali lunedì 9 ottobre al seggio in palazzo Doria Spinola.
Ci saranno tanti volti nuovi, ben 12 su 18, ma soltanto due donne, Maria Grazia Grondona e Daniela Tedeschi, nel nuovo consiglio metropolitano, eletto l’8 ottobre con il voto di oltre 600 sindaci e consiglieri comunali del territorio genovese, da Arenzano a Santo Stefano d’Aveto, da Moneglia a Rossiglione, che hanno potuto scegliere fra 47 candidati di 4 diverse liste. I consiglieri uscenti riconfermati sono quindi soltanto 6. Di questi, 4 sono stati eletti nella lista di centrodestra Per la Città metropolitana, che con 11 consiglieri ha conquistato una solida maggioranza in consiglio: sono il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco, quello di Pieve Ligure Adolfo Olcese, il consigliere comunale di Genova Stefano Anzalone (intervistato in questo servizio di Tabloid) e quello di Recco Franco Senarega. Due, invece, i rieletti nella lista di centrosinistra Patto metropolitano, che sarà minoranza con 5 consiglieri: sono Enrico Pignone, consigliere comunale di Genova (intervistato in questo servizio), e Maria Grazia Grondona, sindaco di Mignanego. I consiglieri comunali di Genova sono solo 4, contro i 7 del vecchio consiglio, segno che gli elettori hanno voluto dare più rappresentanza al territorio extra-capoluogo. E infatti i recordman di preferenze sono stati due sindaci di piccoli comuni della Val Fontanabuona, anch’essi intervistati in questo servizio: Guido Guelfo di Lumarzo, secondo degli eletti per la lista di centrodestra dopo il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco, ed Elio Cuneo di Coreglia Ligure, primo eletto nella lista di centrosinistra.
Consiglio metropolitano, 11 seggi al centrodestra, 5 al centrosinistra
I dati ufficiali dello scrutinio: nel centrodestra eletti fra gli altri Carlo Bagnasco (il più votato), Guido Guelfo, Stefano Anzalone e Adolfo Olcese, nel centrosinistra Elio Cuneo (il più votato), Claudio Villa, Enrico Pignone e Maria Grazia Grondona. Un seggio a testa per la lista di Putti e per quella chiavarese.
Marco Bucci, sindaco di Genova, vota per il rinnovo del consiglio metropolitano. Bucci è anche sindaco metropolitano.
Solida maggioranza di centrodestra nel nuovo consiglio metropolitano eletto con il voto di ieri dai sindaci e consiglieri comunali di 66 comuni su 67 della Città metropolitana di Genova (è esclusa Lavagna, commissariata): secondo i dati ufficiali dello scrutinio, terminato alle 12.55 di oggi, i 625 votanti, pari al 76,68% degli 815 aventi diritto al voto, hanno eletto consiglieri 11 candidati della lista di centrodestra ‘Per la Città metropolitana’, 5 di quella di centrosinistra ‘Patto metropolitano’ e 1 a testa per le due liste ‘Avanti Tigullio’ e ‘Coalizione civica per la Città metropolitana’, la prima composta esclusivamente di consiglieri comunali di Chiavari e la seconda presentata da formazioni politiche di sinistra.
Ecco i risultati ufficiali con i nomi degli eletti in ordine di voti ottenuti: ricordiamo che i voti ottenuti sono ponderatiin base al peso demografico dei comuni a cui appartengono gli elettori, per esempio il voto di un consigliere comunale di Genova vale 1.097 e quello di un consigliere comunale di Propata vale 28.
Per la Città metropolitana
1) Carlo Bagnasco, sindaco di Rapallo, 5.417
2) Guido Guelfo, sindaco di Lumarzo, 4.987
3) Stefano Anzalone, consigliere comunale di Genova, 4.343
4) Adolfo Olcese, sindaco di Pieve Ligure, 3.791
5) Salvatore Muscatello, consigliere comunale di Arenzano 3.679
6) Enrico Piccardo, sindaco di Masone, 3.358
7) Simone Ferrero, consigliere comunale di Genova, 3.291
8) Claudio Garbarino, consigliere comunale di Torriglia, 3.244
9) Franco Senarega, consigliere comunale di Recco, 3.172
10) Roberto Cella, consigliere comunale di Rezzoaglio, 3.144
11) Agostino Bozzo, consigliere comunale di Camogli, 3.077
Patto metropolitano
1) Elio Cuneo, sindaco di Coreglia Ligure, 5.244
2) Claudio Villa, consigliere comunale di Genova, 4.416
3) Enrico Pignone, consigliere comunale di Genova, 4.388
4) Maria Grazia Grondona, sindaco di Mignanego, 3.965
5) Stefano Damonte, consigliere comunale di Cogoleto, 3.937
Avanti Tigullio
1) Antonio Segalerba, consigliere comunale di Chiavari, 3.442
Coalizione civica per la Città metropolitana
1) Daniela Tedeschi, consigliere comunale di Arenzano, 1.564
Dei 18 nuovi consiglieri solo 6 sono consiglieri uscenti: 4 nella lista di centrodestra (Bagnasco, Anzalone, Olcese e Senarega) e 2 nella lista di centrosinistra (Pignone e Grondona).
Solo 4, rispetto ai 7 del vecchio consiglio metropolitano, i consiglieri comunali di Genova. Il Tigullio ha 2 consiglieri, la Val Fontanabuona 2, il Golfo Paradiso 3, il Ponente 3, la Valle Stura 1, la Val Polcevera 1, la Val Trebbia-Scrivia 1 e la Val d’Aveto 1.
Atp, approvata la fusione in Amt. Pd contrario (video di Tabloid)
Il consiglio metropolitano ha detto sì (10 voti favorevoli, 4 contrari, 2 astenuti) al progetto del sindaco Bucci di creare una newco pubblica a cui affidare senza gara il servizio di trasporto in tutta l’area metropolitana, per salvaguardare linee periferiche e posti di lavoro. Atp si fonderà in Amt, e dalle due aziende di trasporto pubblico locale, quella metropolitana e quella cittadina di Genova, nascerà una newco, a cui Città metropolitana affiderà senza gara il servizio di trasporto pubblico nell’intero bacino metropolitano. E’ quanto prevede una delibera votata a maggioranza nell’ultima seduta del consiglio metropolitano uscente, che si congeda così con questo importante provvedimento prima di passare il testimone al prossimo consiglio che sarà eletto l’8 ottobre. La delibera, presentata direttamente dal sindaco metropolitano Marco Bucci, ha suscitato un vivace confronto: in particolare, numerose osservazioni critiche sono state sollevate dai consiglieri di area Pd, prima del voto finale che ha approvato il provvedimento con 10 voti favorevoli, 2 astenuti e 4 contrari. La fusione di Atp in Amt è l’unica strada possibile per affidare il servizio di trasporto pubblico locale senza gara, attraverso la modalità dell’in house providing che il sindaco Bucci vuole perseguire considerandola più vantaggiosa. Infatti Città metropolitana è uscita dal capitale di Atp spa, azienda senza dipendenti che controlla Atp Esercizio, per adempiere ai dettami dei decreti Madia sulle società partecipate, e quindi l’unica azienda pubblica di trasporto a cui il servizio può essere affidato senza gara è la newco che si è deciso di far nascere attraverso la fusione Atp-Amt. Secondo il sindaco l’affidamento senza gara a un’azienda pubblica controllata è la modalità migliore per soddisfare il pubblico interesse: garantisce un servizio di qualità per gli utenti, visto che la conformazione del territorio metropolitano, in particolare dell’entroterra, rende alcune linee non interessanti per le aziende private e quindi a rischio di essere tagliate, e inoltre tutela i lavoratori di Atp, che con l’arrivo di un privato potrebbero perdere il posto di lavoro. Ma i consiglieri che hanno votato no vedono diversi punti critici, in particolare la difficoltà per una società pubblica di finanziare gli investimenti e il rischio che lo Stato, in base alle norme, tagli del 15% il finanziamento pubblico all’azienda in house se questa non riceve l’affidamento del servizio entro il 30 settembre. Bucci ha replicato a queste obiezioni assicurando che i finanziamenti si troveranno e che il rischio di taglio dei fondi statali sarà scongiurato.
Newco Atp-Amt, ok dal consiglio metropolitano, con 4 voti contrari dall’area Pd
All’ultima seduta della consiliatura, nonostante il fair play del brindisi di commiato, finisce il clima costituente che ha caratterizzato l’assemblea per 3 anni: dall’area Pd no alla scelta di Bucci di affidare senza gara il servizio di trasporto pubblico locale.
Il brindisi di commiato fra i consiglieri metropolitani che per 3 anni, dal 17 ottobre 2014, hanno condiviso con spirito costituente i banchi della sala del consiglio, in palazzo Doria Spinola, non è bastato ad evitare proprio all’ultima seduta una forte contrapposizione politica, con qualche accento polemico, sul tema Atp: quattro consiglieri Pd o di area Pd, infatti, hanno votato no alla delibera di indirizzo, voluta e presentata direttamente dal sindaco metropolitano Marco Bucci, che avvia il processo di affidamento in house (ovvero senza gara) del servizio di trasporto pubblico locale. Si tratta di Cristina Lodi, Nino Oliveri, Arnaldo Buscaglia e Maria Grazia Grondona, che fanno parte insieme a consiglieri di diversa estrazione politica nel gruppo ‘Costituente per la Città metropolitana’ (13 membri su 18 consiglieri totali). E’ quindi ufficialmente finita la fase costituente del nuovo ente di area vasta, ed emergono differenze politiche che presumibilmente permarranno nel nuovo consiglio che uscirà dalle elezioni di domenica 8 ottobre, alle quali si sono presentate 4 liste di chiara connotazione politica.
La delibera, approvata con 10 voti favorevoli, 2 astenuti e appunto 4 contrari, prevede di affidare il servizio di trasporto pubblico metropolitano a un unico gestore secondo il modello di in house providing: questo significa che Città metropolitana potrà affidare il servizio di trasporto pubblico senza fare una gara europea, direttamente a una società controllata. Questa società non potrà essere l’attuale Atp Spa, che sempre nella seduta di ieri è stata dismessa in ottemperanza ai decreti Madia sulle partecipate (non ha dipendenti), e sarà quindi una newco che risulterà dalla fusione di Atp Spa ed Amt. Proprio il merger tra queste due società è la forma attraverso cui Città metropolitana adempie all’obbligo di legge di liberarsi della sua partecipata priva di dipendenti. Le ragioni di questa scelta, definita dalla delibera “la modalità più confacente al soddisfacimento del pubblico interesse”, sono individuate dalla stessa delibera nella “conformazione del territorio metropolitano, in particolare dell’entroterra”, e nella “difficile contendibilità sul mercato” del servizio, nonché nella volontà di garantire che “l’integrazione tra gli attuali bacini urbano ed extraurbano avvenga sotto il controllo e la regia di soggetti interamente pubblici al fine di tutelare il valore investito dagli enti nelle società operanti, la loro continuità aziendale, il livello occupazionale e la definizione di più alti standard prestazionali per l’utenza, in virtù delle possibili sinergie ed economie su scala industriale”.
A suscitare dibattito in consiglio sono stati diversi temi legati a questa operazione societaria, sollevati dai consiglieri Lodi e Oliveri, e anche, senza però arrivare a un voto contrario, dal consigliere Enrico Pignone. A tutte le obiezioni, i dubbi e le critiche il sindaco Bucci ha replicato.
Ecco gli aspetti contestati e le risposte del sindaco metropolitano.
La capitalizzazione. Lodi ha chiesto dove verranno trovate le risorse finanziarie per ricapitalizzare la newco. Bucci ha risposto che per fare questa operazione societaria non è necessario ricapitalizzare, anche se è opportuno farlo.
La permanenza di un socio privato in Atp Esercizio. Il problema è stato sollevato sempre da Cristina Lodi. Bucci ha replicato che l’operazione di fusione viene fatta su Atp Spa, non sulla sua controllata Atp Esercizio, che può continuare ad avere un socio privato, con il quale si può poi eventualmente valutare una sua uscita o diluizione del capitale.
Gli investimenti. Problema sollevato da tutti i consiglieri intervenuti. Secondo il sindaco metropolitano si possono investire nella newco risorse limitate, per esempio prendendo bus in leasing anziché acquistandoli.
L’impossibilità di avere, senza fare una gara, una visione delle opportunità di mercato, problema sollevato da Pignone. Bucci ha detto che non serve fare una gara per conoscere i benchmark di mercato e quindi le best practice aziendali.
La discussione più vivace (fra il sindaco e il consigliere Oliveri) è stata però sul rischio di perdere il 15% del finanziamento pubblico al trasporto pubblico locale in caso si scelga la via dell’in house providing anziché la gara e non si faccia l’affidamento entro il 30 settembre. Questo traguardo, messo in dubbio da consigliere, è stato invece considerato possibile dal sindaco, che ha ribadito come la scelta dell’affidamento diretto sia quella che tutela maggiormente gli interessi dell’utenza e quelli dei lavoratori, rispetto a una gara che invece metterebbe il servizio pubblico in mano a un’azienda privata che potrebbe facilmente tagliare corse e personale per rendere il business profittevole. “Se non riusciremo a fare l’affidamento diretto – ha comunque rassicurato Bucci – nulla vieta di percorrere la via della gara, senza alcuna penalizzazione finanziaria. A quel punto saremo ben vigili, ovviamente non come banditori della gara ma come azionisti della newco, a fare un’offerta il più possibile competitiva”.
Città metropolitana, oltre 45 milioni per strade e scuole nel triennio 2017-19
Approvato dal Consiglio metropolitano di Genova il programma triennale definitivo dei lavori pubblici. Comprende anche i fondi dal bando nazionale periferie e 11 milioni per le strade dal Patto per Genova.
Cinquantaquattro interventi per opere stradali e trenta per gli edifici delle scuole superiori del territorio. Sono quelli inseriti nel programma triennale 2017-19 definitivo dei lavori pubblici della Città metropolitana di Genova, presentato dal consigliere delegato Roberto Levaggi e approvato dal Consiglio presieduto dal sindaco Marco Bucci.
In tre annualità il programma (aggiornato rispetto allo schema dell’inizio dell’anno con i fondi effettivamente assegnati del bando periferie e del patto per Genova) stanzia complessivamente oltre 29 milioni per la rete viaria dell’ente e quasi 16 milioni per opere nelle scuole superiori, oltre alle somme necessarie (3.327547 milioni) per il secondo lotto del depuratore intercomunale di Arenzano, Cogoleto e per il borgo litoraneo genovese di Vesima.
“Per la Città metropolitana – ha detto il sindaco Bucci – l’impegno e l’attenzione al miglioramento e alla sicurezza delle strade e delle scuole sono priorità assolute, per questo è stata stanziata ogni risorsa disponibile con un numero rilevante di interventi strutturali”.
“Lavoreremo inoltre con il massimo impegno per cercare altri fondi, europei, PON e in ogni direzione possibile. La Città metropolitana che con il suo impegno per il bando periferie ha già ottenuto risorse molto importanti competerà nuovamente per aggiudicarsi negli stessi bandi nazionali altri fondi per il suo sistema stradale.”
Il triennale 2017-19 dei lavori pubblici è cofinanziato dal bilancio (3,595 milioni per la viabilità e 4,460 milioni per l’edilizia scolastica), dai fondi nazionali ottenuti nel bando per la riqualificazione e la sicurezza delle periferie (14,625 milioni per le scuole e 14,575 per le strade) e con 11 milioni per la rete viaria della Città metropolitana dal Patto per Genova.
“L’approvazione di oggi – ha detto Roberto Levaggi – dà gambe all’ente per avviare le progettazioni esecutive e far partire poi dal 2018 molti lavori.”
Gli interventi sull’edilizia scolastica finanziati nel bando periferie realizzeranno adeguamenti e riqualificazioni degli edifici, per renderli più sicuri, avanzati e aperti come ‘civic center’ anche alle attività del territorio. In particolare riguardano dieci scuole superiori lungo gli assi dal Ponente genovese alla Valle Stura e da Sampierdarena alle Valli Polcevera e Scrivia: gli istituti Calvino, Lanfranconi (sede e succursale di via Negro), Gastaldi-Abba (succursale di Teglia), Gaslini-Meucci, Mazzini (via Reti e piazza Bonavino), Fermi, Gobetti e Primo Levi (succursale di corso Trento e Trieste a Ronco Scrivia). Per i nuovi “civic center” saranno attivati nel triennio lavori per 11,320 milioni e altri 3,305 milioni completeranno la rete negli anni 2020 e 2021.
Manutenzioni straordinarie, riqualificazioni e interventi di prevenzione degli incendi riguarderanno nel triennio 2017-19 molte altre scuole superiori: Leonardo da Vinci, Gastaldi Abba di via Dino Col, Klee-Barabino, Da Vigo – Nicoloso da Recco, Montale, classico Colombo, Cassini, Caboto di Chiavari, Einaudi – Casaregis-Galilei, Natta -De Ambrosis, Odero, Calvino, Lanfranconi, Gaslini – Meucci di piazzale Valery.
Il programma triennale dei lavori pubblici prevede per la viabilità cantieri su molti tratti per sistemazioni, riqualificazioni, consolidamenti, nuove protezioni laterali, asfaltature e opere di canalizzazione delle acque piovane. Fra questi interventi per oltre 3,3 milioni complessivi sulla SP8 di Vobbia, per 1,7 sulla SP9 di Crocefieschi e per lo stesso importo sulla SP15 del Brugneto, per 1,675 milioni sulla SP456 del Turchino, per oltre 1,4 milioni sulla SP226 della Valle Scrivia, per 1,734 milioni sulla SP3 di Crocetta d’Orero, per 1,067 milioni sulla SP2 di Sant’Olcese, per 1,350 milioni sulla SP333 di Uscio, per 1,325 milioni sulla SP26 della Val Graveglia, per 1,267 milioni sulla SP11 della Valbrevenna, per 830 mila euro sulla SP33 di San Salvatore di Cogorno, per 635 mila euro sulla SP32 del Bocco di Leivi, per 1,882 milioni sulla SP35 dei Giovi, per 551 mila euro sulla SP43 di Torrazza, sulle SP20 di San Marco d’Urri – SP21 di Neirone – SP82 di Sant’Alberto (per complessivi 350.000 euro), sulla SP586 della Val d’Aveto (300.000) con altri interventi previsti anche sulle provinciali 225 della Fontanabuona, 26bis della Valmogliana, 18 di Pietranera, 654 della Val di Nure, 69 delle Capanne di Marcarolo, 19 di Lumarzo, 41 di Tiglieto, 13 di Creto, 40 di Velva, 58 di Crocetta, 49 di Sopralacroce e 72 di Alpepiana.
Fusione Atp-Amt, primo atto domani in consiglio metropolitano
Al voto nella seduta delle 14 le linee guida per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico metropolitano “a un unico gestore secondo il modello di in house providing”.
Come annunciato nella seduta del 14 settembre, sarà votata dal consiglio metropolitano prima della scadenza del 30 settembre, dettata dai decreti legislativi Madia, la delibera sull’alienazione delle società partecipate di Città metropolitana: per adempiere a questo atto dovuto il consiglio si riunirà domani alle 14, in una seduta che ha all’ordine del giorno anche un altro importante provvedimento, conseguenza del precedente, ovvero una delibera d’indirizzo che avvia il processo per affidare il servizio di trasporto pubblico metropolitano “a un unico gestore secondo il modello di in house providing“. Proprio perché i decreti Madia sulle partecipate impongono a Città metropolitana di uscire dal capitale di Atp spa, azienda di trasporto pubblico metropolitano, l’unico modo per evitare di mettere il servizio a gara e affidarlo direttamente secondo il modello di in house providing è fondere Atp con Amt, azienda di trasporto pubblico del Comune di Genova. La volontà di procedere con l’in house providing e non fare la gara è esplicitata nelle linee di indirizzo che saranno votate domani, che nell’affidamento in house providing del servizio di trasporto pubblico locale nel bacino metropolitano genovese individuano “la modalità più confacente al soddisfacimento del pubblico interesse“. Le ragioni di questa scelta sono “la conformazione del territorio metropolitano, in particolare dell’entroterra”, e la “difficile contendibilità sul mercato” del servizio, nonché la volontà di garantire che “l’integrazione tra gli attuali bacini urbano ed extraurbano avvenga sotto il controllo e la regia di soggetti interamente pubblici al fine di tutelare il valore investito dagli enti nelle società operanti, la loro continuità aziendale, il livello occupazionale e la definizione di più alti standard prestazionali per l’utenza, in virtù delle possibili sinergie ed economie su scala industriale“.
Gli altri punti all’ordine del giorno della seduta di domani sono:
– Approvazione definitiva del programma triennale del lavori pubblici 2017-2018-2019 ed elenco annuale anno 2017;
– Approvazione delle risultanze contabili del bilancio consolidato – esercizio 2016;
– Presentazione delle Linee di mandato ai sensi dell’articolo 14 comma 4 lettera c) dello Statuto.
Elezioni metropolitane, 4 liste per 18 posti (video di Tabloid)
In vista del voto per il rinnovo del consiglio metropolitano, previsto domenica 8 ottobre, le forze politiche hanno presentato i propri candidati. Quattro liste per le elezioni metropolitane: sono state presentate il 17 e 18 settembre all’ufficio elettorale di Città metropolitana, in vista dell’appuntamento elettorale di domenica 8 ottobre, quando tutti i sindaci e consiglieri comunali dei 67 comuni genovesi saranno chiamati a votare i 18 componenti del consiglio metropolitano. La prima lista è stata presentata dalla coalizione di centrodestra e si chiama ‘Per la Città metropolitana’: è l’unica con 18 candidati, tanti quanti i posti a disposizione in consiglio, fra loro ci sono il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco, consigliere metropolitano uscente, e quello di Lumarzo Guido Guelfo . C’è poi una lista composta esclusivamente da consiglieri comunali di Chiavari, ben 11, che è stata chiamata ‘Avanti Tigullio’ (candidati fra gli altri Paolo Garibaldi e Giovanni Giardini, consigliere uscente). Infine, due liste a sinistra, entrambe con soli 9 candidati: la prima è ‘Patto metropolitano’, che raccoglie esponenti del Pd e di altre componenti di centrosinistra, e dove sono candidati fra gli altri il sindaco di Coreglia Elio Cuneo e il consigliere metropolitano uscente Enrico Pignone, la seconda è stata battezzata ‘Coalizione Civica per la Città metropolitana’, e aggrega invece formazioni di sinistra come Possibile di Luca Pastorino e il movimento dall’ex 5 Stelle Paolo Putti, entrambi candidati. Nessuna lista è stata invece presentata dal Movimento 5 Stelle. Le liste sono pubblicate sul sito internet di Città metropolitana. Il seggio per votare sarà aperto nella sola giornata di domenica 8 ottobre, dalle 8 alle 20, presso la sala Arazzi di Palazzo Doria Spinola (sede della Città metropolitana), dove dalle 8 del giorno successivo, lunedì 9 ottobre, avverrà lo scrutinio delle schede da parte dell’Ufficio elettorale della stessa Città metropolitana. Sono elettori 815 persone che ricoprono la carica di sindaco o di consigliere comunale nei 67 comuni della Città metropolitana.
Bucci, deleghe bipartisan. Atp verso la fusione con Amt (video di Tabloid)
Olcese, Levaggi, Ghio e Buccilli affiancheranno il sindaco metropolitano nelle ultime 3 settimane della vecchia consiliatura prima delle elezioni dell’8 ottobre. Il 27 settembre, nell’ultima seduta del consiglio uscente, si voterà la fusione delle due aziende di trasporto pubblico. Ultime sedute del vecchio consiglio metropolitano, in carica dal 2014, prima delle elezioni del 9 ottobre, quando tutti i sindaci e consiglieri comunali dei 67 comuni del territorio genovese saranno chiamati alle urne a Palazzo Doria Spinola per votare le liste con i loro colleghi candidati – saranno presentate il 17 e 18 settembre – ed eleggere così i 18 nuovi consiglieri metropolitani. Nelle tre settimane che mancano all’appuntamento elettorale, l’attività amministrativa di Città metropolitana, che comprende temi molto rilevanti quali lavori pubblici, manutenzione delle scuole, ambiente, strade, trasporti, servizio idrico e rifiuti, sarà garantita da 4 consiglieri delegati del consiglio uscente, nominati dal nuovo sindaco metropolitano Marco Bucci che non intende lasciare sguarnito l’ente nemmeno nell’ultimo scorcio di tre settimane della vecchia consiliatura. Al vicesindaco Adolfo Olcese sono andati lo sviluppo economico, le politiche del lavoro, la scuola, l’assistenza ai comuni e la digitalizzazione, a Roberto Levaggi l’ambiente, l’Ato idrica, l’Ato rifiuti, i lavori pubblici e la viabilità, a Valentina Ghio i rapporti con il consiglio metropolitano, la pianificazione urbanistica, i trasporti e le pari opportunità e infine a Gian Luca Buccilli il bilancio, il patrimonio e il personale. Bucci ha spiegato che la scelta dei nomi, fatta con spirito bipartisan, ha voluto premiare non solo le competenze e l’esperienza dei consiglieri a cui ha affidato la delega, ma in generale il buon lavoro fatto dal consiglio uscente, il primo nella breve vita della Città metropolitana. Al ‘carattere ‘unitario’ del consiglio si è richiamata anche Valentina Ghio nel ringraziare il sindaco per la delega ricevuta. Nella stessa seduta consiliare, il sindaco Bucci ha anche fatto una proposta ai consiglieri in merito ad Atp, l’azienda di trasporto pubblico metropolitano di cui Città metropolitana è azionista, e che naviga in cattive acque: quella di fondere in una newco Atp spa, la capogruppo di Atp senza dipendenti, con Amt, l’azienda di trasporto urbano del Comune di Genova. Questa operazione societaria avrebbe il vantaggio, in base alle norme in vigore, di evitare di mettere a gara il servizio di trasporto pubblico locale nel territorio metropolitano e di affidare direttamente il servizio alla newco come in house provider. Il sindaco metropolitano intende inserire la fusione Atp-Amt nel provvedimento obbligatorio sulla dismissione delle quote nelle società partecipate che il decreto Madia impone di votare entro il 30 settembre, e che dovrebbe essere portato all’esame del consiglio nella sua ultima seduta del 27 settembre. Tempi stretti dunque, e i consiglieri, in particolare la stessa Ghio, chiedono di far precedere il voto da un incontro di approfondimento sul tema con i sindaci metropolitani, in particolare quelli dei 5 comuni soci di Atp insieme a Città metropolitana: Rapallo, Chiavari, Lavagna, Sestri Levante e Santa Margherita Ligure.
Bucci, deleghe bipartisan: a Levaggi ambiente e strade, a Ghio trasporti e urbanistica
Il sindaco metropolitano ha attribuito le deleghe per le tre settimane che mancano alle elezioni per il rinnovo del consiglio. Incarichi anche per il vicesindaco Olcese (politiche del lavoro e scuola) e per Gian Luca Buccilli (bilancio e patrimonio).
Sono quattro i consiglieri metropolitani a cui il sindaco Marco Bucci ha attribuito deleghe oggi, nella penultima seduta di questa consiliatura che durerà ancora 24 giorni: al vicesindaco Adolfo Olcese sono andati lo sviluppo economico, le politiche del lavoro, la scuola, l’assistenza ai comuni, la digitalizzazione e i sistemi informatici, a Roberto Levaggi l’ambiente, l’Ato idrica, l’Ato rifiuti, i lavori pubblici e la viabilità, a Valentina Ghio i rapporti con il consiglio metropolitano, la pianificazione urbanistica, i trasporti e le pari opportunità e infine a Gian Luca Buccilli il bilancio, il patrimonio e il personale.
“Città metropolitana – ha sottolineato Bucci – deve essere operativa anche nelle tre settimane che ci separano dalle elezioni dell’8 ottobre, e serviva attribuire delle responsabilità: ho voluto dar fiducia a persone serie e competenti, in un’ottica bipartisan che premi il buon lavoro fatto fin qui dal consiglio attualmente in carica e che sta esaurendo il suo mandato”.
Lo spirito “unitario” a cui si è ispirato il sindaco nella sua scelta è stato rimarcato anche da Valentina Ghio, che ha auspicato venga mantenuto anche nel prossimo consiglio e che, pochi minuti dopo la propria nomina, è intervenuta nel suo nuovo ruolo di consigliera delegata ai trasporti sul tema della fusione Amt-Atp annunciato dal sindaco.
Bucci: “Entro il 30 settembre voto su fusione Amt-Atp spa”
Annuncio del sindaco metropolitano in consiglio: “E’ l’unico modo per evitare la gara e affidare il trasporto pubblico a un in house provider e salvaguardare i posti di lavoro”.
Fusione societaria fra Amt e Atp spa: l’ha proposta al consiglio metropolitano il sindaco Marco Bucci nel corso della seduta di oggi, conclusa da pochi minuti. “E’ l’unica via – ha spiegato ai consiglieri – per evitare di mettere a gara il servizio di trasporto pubblico locale e affidarlo a un in house provider“. Infatti, poiché la legge Madia sulle società partecipate impone a Città metropolitana di Genova di approvare entro il 30 settembre la dismissione integrale entro 12 mesi della propria partecipazione del 50% in Atp spa in quanto società senza dipendenti, accadrebbe che Atp dovrebbe essere necessariamente messa a gara, proprio perché Città metropolitana non ne possiederebbe più nemmeno un’azione: fondendola con Amt, invece, tornerebbe praticabile la via dell’affidamento a un in house provider. “Questo – ha spiegato Bucci – salvaguarderebbe i posti di lavoro, che invece sarebbero più a rischio con una gara che potrebbe affidare il servizio ad aziende di qualsiasi parte d’Europa”.
Il sindaco intende inserire la fusione Atp-Amt proprio nel provvedimento di recepimento delle direttive della legge Madia sulla partecipate, che il consiglio metropolitano voterà nella prossima seduta del 27 settembre (appunto entro il termine del 30 settembre).
La consigliera Valentina Ghio, che proprio oggi ha ricevuto dal sindaco Bucci la delega ai trasporti, ha chiesto di discutere la questione, prima di portarla al voto del consiglio metropolitano, in un incontro con i sindaci metropolitani, quanto meno quelli azionisti di Atp Spa insieme a Città metropolitana, ovvero Rapallo, Chiavari, Sestri Levante, Lavagna e Santa Margherita Ligure.
Oggi alle 17 consiglio metropolitano con riassegnazione delle deleghe ai consiglieri
L’8 ottobre si terranno le elezioni da cui uscirà il nuovo consiglio metropolitano (le liste saranno presentate entro lunedì prossimo), ma nel frattempo l’operatività dell’ente deve essere garantita: ecco perché oggi pomeriggio il sindaco Bucci riassegnerà le deleghe ai consiglieri in carica.
Una seduta del consiglio metropolitano, presumibilmente l’ultima prima delle elezioni metropolitane fissate domenica 8 ottobre, è convocata oggi alle 17 in sala consiglio a palazzo Doria Spinola: all’ordine del giorno, oltre a comunicazioni del sindaco metropolitano Marco Bucci, le nomine dei consiglieri delegati, fatte dallo stesso sindaco fra i 18 consiglieri in carica ancora per pochi giorni fino alle imminenti elezioni. Il provvedimento è motivato dalle necessità operative dell’ente di area vasta, in capo al quale sono diverse e importanti competenze in particolare nei settori ambiente (servizio idrico e rifiuti), trasporti e viabilità. Sono infatti decaduti da consiglieri delegati i consiglieri che avevano avuta la delega assegnata dal precedente sindaco metropolitano, ovvero Antonino Oliveri (trasporto pubblico, lavori pubblici e viabilità), Enrico Pignone (ambiente, politiche energetiche, ambiti naturali, parchi e aree protette, piani di bacino, Ato idrico e Ato rifiuti, protezione civile), Gianluca Buccilli (personale e organizzazione, pianificazione territoriale e urbanistica), Adolfo Olcese (sviluppo economico, politiche del lavoro e pubblica istruzione, ma Bucci lo ha nominato vicesindaco metropolitano) e Cristina Lodi (migranti). Il sesto consigliere delegato era Alfonso Gioia (bilancio e patrimonio), che non fa più parte del consiglio metropolitano.
Fra pochi giorni, domenica 17 e lunedì 18 settembre, i partiti presenteranno all’ufficio elettorale di Città metropolitana le liste per le elezioni dell’8 ottobre, che sono di secondo livello, ovvero riservate sia come elettorato attivo che come elettorato passivo ai soli sindaci e consiglieri comunali dei 67 comuni del territorio metropolitano di Genova.
Elezioni del consiglio metropolitano, il 17 e 18 settembre la presentazione delle liste
Convocati i comizi elettorali: il seggio sarà aperto domenica 8 ottobre dalle 8 alle 20 nella sala Arazzi di Palazzo Doria Spinola (Prefettura). Votano sindaci e consiglieri comunali in carica nei 67 comuni metropolitani.
Il sindaco metropolitano Marco Bucci ha convocato i comizi eletotrali (qui la Convocazione_Comizi_Elettorali) per l’elezione del consiglio della Città metropolitana di Genova: il seggio sarà aperto nella sola giornata di domenica 8 ottobre, dalle 8 alle 20, presso la sala Arazzi di Palazzo Doria Spinola (largo Lanfranco, Genova) sede della Città metropolitana di Genova, dove dalle 8 del giorno successivo, lunedì 9 ottobre, avverrà lo scrutinio delle schede da parte dell’Ufficio elettorale della stessa Città metropolitana (qui l’atto di Costituzione_Ufficio_Elettorale).
Sono elettori e possono essere eletti consiglieri metropolitani i sindaci e consiglieri comunali dei 67 comuni della Città metropolitana. L’elezione avviene sulla base di liste concorrenti, composte da un numero di candidati non inferiore a 9 e non superiore a 18, che devono essere sottoscritte da almeno il 5% degli aventi diritto al voto, accertati al 35° giorno antecedente quello della votazione, ovvero al 3 settembre. Le liste sono presentate all’Ufficio elettorale costituito presso la Città metropolitana di Genova dalle 8 alle 20 di domenica 17 settembre (ventunesimo giorno antecedente le elezioni), e dalle 8 alle 12 di lunedì 18 settembre (ventesimo giorno antecedente le elezioni). Queste le Istruzioni_Elettorali approvate lo scorso 3 agosto con determinazione del Sindaco metropolitano.
Entro il 30 settembre (8° giorno antecedente quello della votazione) sul sito internet della Città metropolitana di Genova verranno pubblicate le liste dei candidati alla carica di consigliere metropolitano.
Marco Bucci esordisce in consiglio metropolitano: “Priorità rifiuti” (video di Tabloid)
Il sindaco metropolitano ha annunciato che si occuperà subito delle due ‘Ato’, gli organismi di #GenovaMetropoli che gestiscono il ciclo dei rifiuti e il servizio idrico.
Marco Bucci fra il neo-vicesindaco metropolitano Adolfo Olcese (a sinistra) e il segretario generale di Città metropolitana Piero Araldo
“Città metropolitana è un ente che ha davanti tante sfide, in primis quella dei finanziamenti, poi quella organizzativa. Raccoglieremo tutte queste sfide”. Questa la concisa dichiarazione del nuovo sindaco metropolitano Marco Bucci poco prima di entrare nella sala del consiglio di Palazzo Doria Spinola per presiedere il suo primo consiglio metropolitano mercoledì 26 luglio, in una seduta caratterizzata da poca prosopopea e da molta concretezza: è durata infatti solo 30 minuti, il tempo di votare la verifica degli equilibri di bilancio di Città metropolitana e di formalizzare la surroga dei 4 consiglieri metropolitani decaduti dopo la tornata elettorale di giugno. Si tratta di Maria Luisa Biorci, sindaco non ricandidato di Arenzano, e di tre consiglieri comunali di Genova che non si sono ricandidati o non sono stati rieletti: Gianni Vassallo, Alfonso Gioia e Gian Piero Pastorino. Al loro posto sono entrati in consiglio metropolitano Maria Grondona, sindaco di Mignanego, Lilli Lauro, consigliere comunale di Genova, Giuseppino Maschio, sindaco di Borzonasca, e Giovanni Giardini, consigliere comunale di Chiavari. Il debutto di Marco Bucci come sindaco metropolitano e dei quattro nuovi consiglieri è stato accompagnato da un altro debutto, quello di Adolfo Olcese come vicesindaco metropolitano: Olcese, appena riconfermato sindaco di Pieve Ligure, è stato nominato numero due di Città metropolitana al posto di Valentina Ghio, sindaco di Sestri Levante, dallo stesso Bucci, il quale per ora non ha assegnato deleghe a nessuno degli altri consiglieri. Dalla breve seduta è emersa una prima indicazione politica. Il nuovo sindaco metropolitano infatti ha enunciato come priorità il tema delle Ato (Ambiti territoriali ottimali), i due organismi metropolitani che si occupano rispettivamente di gestione del ciclo dei rifiuti e servizio idrico. In particolare il primo ha funzioni di grande rilevanza che si intrecciano con la spinosa questione di Amiu, l’azienda del Comune di Genova che si occupa della raccolta e gestione dei rifiuti. Bucci si è anche detto convinto che Città metropolitana debba migliorare la propria reputazione presso i cittadini, i quali “associano questo ente a una valanga di problemi irrisolti, mentre in realtà è un ente molto importante a cui sono affidate materie di rilievo, e fra l’altro Genova rispetto alle altre Città metropolitane italiane ha funzionato meglio, e può essere il loro modello”. Questo consiglio metropolitano resterà in carica fino a domenica 8 ottobre, quando si svolgeranno le elezioni del nuovo consiglio metropolitano, elezioni cosiddette ‘di secondo livello’, ovvero riservate a sindaci e consiglieri comunali dei 67 comuni del territorio genovese, che saranno elettorato attivo, ovvero voteranno, e passivo, ovvero potranno essere votati.
Città metropolitana: bilancio in equilibrio con 2,5 milioni per gli investimenti
Approvata dal Consiglio la delibera presentata dal sindaco Marco Bucci sulla salvaguardia degli equilibri del bilancio 2017/19 e con la variazione di assestamento aumenta anche la quota 2017 per gli interventi finanziati dal bando periferie.
Voto unanime del Consiglio metropolitano sulla delibera per gli equilibri di bilancio. Nella foto il sindaco Marco Bucci che l’ha presentata con il vicesindaco Olcese (a sinistra) e il direttore generale Araldo (a destra)
Bilancio in equilibrio per la Città metropolitana di Genova e se i tagli continuano a incidere pesantemente sulle risorse a disposizione, si riducono però di 4,2 milioni rispetto al 2016 per effetto di nuove norme nazionali.
Lo attesta la delibera approvata all’unanimità dal Consiglio e presentata dal sindaco metropolitano Marco Bucci, per la prima volta oggi alla presidenza dell’assemblea di Palazzo Doria Spinola, sulla salvaguardia degli equilibri del bilancio 2017/19 che nella variazione di assestamento stanzia anche 2,5 milioni dalla quota dell’avanzo di amministrazione destinata agli investimenti per nuovi interventi sulle strade metropolitane, le scuole superiori, il digitale e il trasporto pubblico locale.
Se l’effetto combinato della legge 96 del 21 giugno scorso sulla ripartizione delle quote per la finanza pubblica a carico delle Province e delle Città metropolitane e del decreto del Presidente del Consiglio del 10 marzo 2017 che istituisce uno specifico fondo per le Città metropolitane ha migliorato un po’ la situazione, i tagli restano comunque molto forti: a fronte di circa 35 milioni di euro previsti a bilancio per l’imposta sulla RCAuto la Città metropolitana di Genova dovrà infatti restituirne 33 allo Stato come contributo alla finanza pubblica.
Gli equilibri del bilancio metropolitano vengono però rafforzati da una riduzione di 2 milioni della spesa corrente e dall’afflusso di entrate in conto capitale per oltre 6 milioni di euro (6.174.723).
In particolare la nuove entrate riguardano il progetto della Città metropolitana, finanziato con 40 milioni complessivi da uno specifico bando nazionale per la riqualificazione delle periferie e fanno salire a 8 milioni (il 20% del totale) la quota a bilancio di quest’anno per gli interventi.
Il bando periferie per la Città metropolitana di Genova stanzia 14,6 per il miglioramento e l’adeguamento delle strade provinciali, altrettanti per la sicurezza e la riqualificazione delle scuole superiori e quasi 11 milioni per interventi e servizi – compreso un nuovo polo scolastico superiore a Mignanego – nei 14 Comuni inseriti nel progetto che riguarda le Valli Polcevera, Scrivia e Stura oltre alle scuole superiori nelle periferie genovesi da Sampierdarena al ponente e alla Valpolcevera.
Un’altra nuova entrata in conto capitale è la prima tranche da 1,1 milioni degli 11 assegnati alla Città metropolitana per la riqualificazione delle sue strade nel patto stipulato fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comune di Genova.
Bucci: “In Città metropolitana inizierò dalle Ato acqua e rifiuti”. Elezioni metropolitane l’8 ottobre.
Prima seduta del consiglio metropolitano presieduta dal neo-sindaco di Genova. Entrano quattro nuovo consiglieri.
“La prima cosa che farò in Città metropolitana sarà occuparmi delle Ato, gli organismi che sovraintendono a importanti materie quali servizio idrico e gestione dei rifiuti. Mi metterò subito al lavoro per approfondire il tema”. Questa la prima dichiarazione di Marco Bucci da neo-sindaco metropolitano di Genova, durante il primo consiglio metropolitano da lui presieduto dopo l’elezione a sindaco di Genova. Bucci si è anche detto convinto che Città metropolitana debba migliorare la propria reputazione presso i cittadini, i quali “associano questo ente a una valanga di problemi irrisolti, mentre in realtà è un ente molto importante a cui sono affidate materie di rilievo, e fra l’altro quella di Genova rispetto alle altre Città metropolitane italiane ha funzionato meglio, e può essere il loro modello“.
Atto principale della seduta odierna del consiglio è stata la surroga dei quattro consiglieri metropolitani decaduti in seguito alle recenti elezioni comunali che hanno rinnovato le cariche politiche dei loro comuni di appartenenza (Gianni Vassallo, Alfonso Gioia e Gian Piero Pastorino a Genova, Maria Luisa Biorci ad Arenzano): al loro posto sono entrati oggi in consiglio metropolitano Maria Grondona, sindaco di Mignanego, Lilli Lauro, consigliere comunale di Genova, Giuseppino Maschio, sindaco di Borzonasca, e Giovanni Giardini, consigliere comunale di Chiavari.
Infine Adolfo Olcese, sindaco di Pieve Ligure fresco di riconferma, è il nuovo vicesindaco metropolitano nominato da Bucci al posto di Valentina Ghio. Oggi Olcese ha dichiarato: “Città metropolitana è un ente travagliato, ma utile ai Comuni, e lavorerò perché il rapporto coi Comuni sia proficuo ed efficiente”.
Questo consiglio metropolitano resterà in carica fino a domenica 8 ottobre, quando si svolgeranno le elezioni del nuovo consiglio metropolitano, elezioni cosiddette ‘di secondo livello’, ovvero riservate a sindaci e consiglieri comunali dei 67 comuni del territorio genovese (elettorato attivo e passivo).
Mercoledì primo consiglio metropolitano presieduto da Marco Bucci, Adolfo Olcese nominato vicesindaco
Il sindaco di Pieve Ligure subentra a Valentina Ghio. Bucci: “Un amministratore d’esperienza con solido know how professionale” In consiglio metropolitano entrano Grondona, Lauro, Maschio e Giardini. Elezioni per il nuovo consiglio a settembre o ottobre. Adolfo Olcese, sindaco di Pieve Ligure fresco di riconferma, è il nuovo vicesindaco metropolitano in sostituzione di Valentina Ghio. La nomina è stata fatta da Marco Bucci, che come sindaco di Genova è anche, in base alla legge Del Rio, sindaco metropolitano: ed è all’organo politico di vertice di Città metropolitana, appunto, che compete la nomina del vicesindaco metropolitano, scelto fra i consiglieri metropolitani in carica. Al momento i consiglieri metropolitani in carica sono 14 sui 18 eletti nelle elezioni del settembre 2014: gli altri 4 (Gianni Vassallo, Alfonso Gioia, Gian Piero Pastorino e Maria Luisa Biorci) sono decaduti perché in seguito alle recenti elezioni comunali che hanno rinnovato le cariche politiche dei loro comuni di appartenenza, ovvero Genova per i primi tre e Arenzano per Biorci, non sono più in carica come sindaci o consiglieri comunali. I quattro consiglieri decaduti saranno surrogati in consiglio dai primi dei non eletti nelle rispettive liste in cui si erano candidati nel 2014. Nello specifico, nella lista ‘Costituente per la Città metropolitana’ i decaduti Vassallo, Biorci e Pastorino saranno sostituiti rispettivamente da Maria Grondona, sindaco di Mignanego, Lilli Lauro, consigliere comunale di Genova, e Giuseppino Maschio, sindaco di Borzonasca, mentre nella lista ‘Comuni e comunità’ Gioia sarà sostituito da Giovanni Giardini, consigliere comunale di Chiavari. La delibera relativa alle surroghe verrà presentata nel prossimo consiglio metropolitano, il primo presieduto dal neo-sindaco Marco Bucci, convocato mercoledì 26 luglio alle 14.30 presso il salone del consiglio di palazzo Doria Spinola. All’ordine del giorno del consiglio anche la delibera relativa alla verifica degli equilibri di bilancio. Il successivo passaggio istituzionale sarà l’elezione del nuovo consiglio metropolitano, con elezioni cosiddette ‘di secondo livello’, ovvero riservate a sindaci e consiglieri comunali dei 67 comuni del territorio genovese (elettorato attivo e passivo): al più presto verrà fatta la convocazione di tali elezioni, in cui sarà fissata la data, verosimilmente a fine estate o al massimo a inizio autunno. “Città metropolitana – afferma Marco Bucci – è un ente rilevante nel sistema istituzionale che governa il territorio, poiché svolge importanti funzioni nel campo delle infrastrutture, della scuola, dell’ambiente, dello sviluppo economico e della digitalizzazione dei servizi e del territorio. Intendo perseguire una politica di sinergie fra il Comune di Genova e questo ente, a maggior ragione perché presidia quell’entroterra che la mia giunta intende valorizzare sotto il profilo economico, turistico e culturale, utilizzando ogni strumento a partire dalle nuove tecnologie digitali. Nel ruolo di vicesindaco ho nominato quindi non solo un amministratore di grande esperienza, ma anche una persona provvista di solide competenze professionali, che ho avuto modo di apprezzare e che sono certo metterà a disposizione degli obiettivi di Città metropolitana”. “Ringrazio il sindaco Bucci per la fiducia accordatami – dichiara Olcese -: il mio intento è svolgere la mia funzione di vicesindaco in questa delicata fase di passaggio fra vecchia e nuova amministrazione della Città metropolitana in modo proficuo e concreto, favorendo una transizione esente da qualsiasi attrito politico, nell’interesse collettivo del territorio e della comunità di cittadini”.
Acqua, Città metropolitana riduce la bolletta agli impianti sportivi
Lo sport ha valore sociale: tagliato a 16 centesimi per metro cubo il costo dell’acqua consumata da piscine e altri impianti sportivi pubblici o di interesse pubblico. Il provvedimento, elaborato insieme ai comuni e ad Iren, ha ricevuto l’ok da conferenza dei sindaci e consiglio metropolitano.
Città metropolitana, partendo dal principio che lo sport ha una funzione sociale, ha ridotto la bolletta dell’acqua pagata dai Comuni o dai gestori di impianti sportivi pubblici o di interesse pubblico del territorio metropolitano, fra cui principalmente le piscine: l’intervento è stato fatto abbassando a soli 16 centesimi al metro cubo la componente ‘acquedotto’ della tariffa dell’acqua pagata dai Comuni o gestori di impianti sportivi a Iren, gestore del servizio idrico integrato. Per questo tipo di utenze, quindi, si dimezza da circa 2 euro e poco più di 1 euro al metro cubo la tariffa complessiva dell’acqua, che comprende altre due componenti rimaste agli stessi valori delle utenze comuni (quella per il servizio fognatura e quella per il servizio di depurazione). Lo sconto, che ha decorrenza retroattiva dall’1 gennaio 2016 ed è valido fino a un consumo massimo di 500.000 metri cubi d’acqua all’anno per tutto il territorio metropolitano, consente ai Comuni notevoli risparmi, poiché si applica a piscine e ad altri impianti sportivi che hanno un grosso consumo d’acqua.
Il provvedimento, arrivato dopo una lunga fase di confronto con i Comuni e Iren, è stato emanato oggi dall’ente di area vasta con una delibera del consiglio metropolitano, preventivamente approvata dalla conferenza dei sindaci (con voto contrario solo di 6 comuni: Rossiglione, Masone, Mele, Propata, Gorreto e Davagna).
Fino ad oggi le tipologie di immobili pubblici che beneficiavano di questa tariffa (fino a un volume massimo di acqua consumata di 3,5 milioni di metri cubi, comprensivi dei 500.000 euro per gli impianti sportivi) erano: sedi dei Comuni, uffici comunali e magazzini comunali, sede della Città Metropolitana di Genova e dei relativi uffici distaccati, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, biblioteche, musei, parchi, giardini, cimiteri, servizi igienici pubblici (come docce su spiagge libere) e fontane pubbliche.
Piano metropolitano dei rifiuti, il Consiglio approva la revisione per la Vas
Recependo le osservazioni emerse nella fase preliminare (scoping) per la valutazione ambientale strategica, che dopo la delibera consiliare proseguirà con la consultazione pubblica. Nel piano anche tutti gli atti e i progetti approvati per la nuova discarica di Scarpino 3.
Tutti gli atti e i progetti approvati per la nuova discarica di Scarpino 3 e per la gestione del percolato della vecchia discarica sullo stesso monte, come gestire i rifiuti fino all’adeguamento degli impianti anche con un modello di calcolo elaborato dal polo universitario savonese dell’Ateneo di Genova, l’affidamento dei servizi nel periodo transitorio sino al 2020, le stime sulle quantità di rifiuti urbani residui e sulla frazione organica della raccolta differenziata e i relativi impianti. Sono nel piano metropolitano dei rifiuti, di cui il Consiglio metropolitano di Genova, presieduto dal sindaco Marco Doria, ha approvato la revisione, su proposta del consigliere delegato Enrico Pignone, recependo le osservazioni regionali ricevute dal piano nella fase preliminare (scoping) di valutazione ambientale strategica. La delibera consiliare è necessaria per proseguire, con la nuova fase di consultazione pubblica, la VAS per cui la Città metropolitana ha elaborato anche il rapporto ambientale con sintesi del piano.
Rispetto alle modalità di gestione del rifiuto prima dell’adeguamento degli impianti la Città metropolitana utilizzerà anche un modello di calcolo, elaborato dal centro servizi per il Polo universitario di Savona dell’Ateneo genovese che lo sta perfezionando. Secondo i primi dati del modello che analizza tutte le variabili del sistema dei conferimenti per trovare soluzioni ottimali sarebbe possibile smaltire circa il 75% del rifiuto all’interno della Liguria, un valore che se fosse confermato segnerebbe la fine dell’attuale emergenza.
Per l’affidamento dei servizi nel periodo transitorio le linee guida della Città Metropolitana sono state integrate tenendo conto degli schemi di capitolato predisposti dalla Regione e le stime dei fabbisogni di trattamento sono state riviste e risultano coerenti con quelle del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.
Per il piano metropolitano è strategico superare la frammentazione delle gestioni esistenti attraverso i Bacini di affidamento, 8 nel periodo transitorio. L’affidamento del servizio di raccolta e trasporto riguarderà, in linea di principio, ogni bacino nel suo complesso, con la duplice possibilità contrattuale dell’accordo quadro o del contratto unico sottoscritto dal Comune capofila. Concluso il periodo transitorio si procederà ad affidare unitariamente la gestione dei rifiuti nell’area omogenea come prevede l’art. 202 del decreto legislativo 152/2006, salvaguardando fino alla scadenza le gestioni esistenti e legittimamente consolidate dalle norme nazionali e comunitarie in materia.
Il piano prevede inoltre l’adozione, come modello di riferimento, di sistemi di raccolta porta a porta, declinati e adattati ai diversi contesti del territorio per raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata.
Gli impianti sono stati definiti tenendo conto delle indicazioni del Piano regionale di gestione dei rifiuti che stima un fabbisogno di trattamento e smaltimento al 2020 per i rifiuti indifferenziati residui (RUR) di 151.000 tonnellate annue e per la frazione organica biodegradabile da raccolta differenziata di 89.100 tonnellate annue nel territorio metropolitano.
Per i rifiuti indifferenziati residui finora c’è solo l’impianto del Consorzio Intercomunale di Rio Marsiglia che autorizzato a trattare 20.000 tonnellate annue di RUR soddisfa però una minima parte delle esigenze. Per le restanti 131.000 tonnellate sarà perciò realizzato un nuovo impianto unico, in grado di trattarne fino a 151.000 in caso di criticità di Rio Marsiglia.
Per questo nuovo impianto di trattamento e separazione (a Scarpino) sono stati analizzati due scenari diversi: il primo spinge al massimo il recupero di materia e il secondo prevede, oltre al trattamento meccanico biologico (TMB), anche la produzione di CSS (combustibile solido secondario). La seconda ipotesi è stata introdotta in seguito alle osservazioni della Regione Liguria secondo cui la selezione spinta, se non integrata direttamente nelle filiere del riciclo, non darebbe certezze sull’utilizzo del materiale in uscita, con il rischio di doverlo poi destinare alla discarica. Secondo l’ipotesi regionale, da verificare, il TMB con produzione anche di CSS potrebbe raddoppiare la vita della discarica. La Città metropolitana, anche sulla base delle indicazioni della conferenza dei servizi, ha chiesto una revisione del progetto preliminare per l’impianto TMB, affinché prevedesse anche la produzione di CSS. Sullo studio di fattibilità gli enti competenti il 12 aprile scorso hanno espresso un assenso preliminare in conferenza dei servizi.La frazione organica della raccolta differenziata (89.100 tonnellate annue stimate) verrà gestita con nuovi impianti, a integrazione di Rio Marsiglia. In particolare un impianto anaerobico di valorizzazione dell’organico almeno da 70.000 tonnellate annue per Genova e i Comuni limitrofi, di un impianto da 16.000 tonnellate annue per i Comuni del Tigullio e Golfo Paradiso e impianti di compostaggio di prossimità per i comuni dell’entroterra con bassa produzione di rifiuti. Per l’impianto da 70.000 tonnellate il Comune di Genova ha confermato l’impegno a realizzarlo con la sua società di scopo AMIU s.p.a. e deve essere definita l’area. Per gli altri l’impianti ci sono ipotesi di localizzazione validate dai tecnici, che saranno ulteriormente approfondite per verificare le reali esigenze residue del sistema dopo la realizzazione dei primi impianti.
Per lo smaltimento finale dei rifiuti urbani è previsto l’utilizzo delle discariche di Rio Marsiglia e Monte Scarpino. Per Rio Marsiglia, in funzione con l’autorizzazione integrata ambientale del 18/1/2010, due anni fa sono stati autorizzati l’ampliamento (fino a 300.000 metri cubi) e la realizzazione dell’impianto di trattamento rifiuti connesso alla discarica. Il 17 febbraio scorso, inoltre, è stato ampliato il numero di Comuni autorizzati a conferire.
Per Scarpino è in corso il procedimento per rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale (per una volumetria aggiuntiva di 1.319.000 metri cubi). Sono stati già approvati i progetti definitivi per gli interventi di chiusura delle discariche Scarpino 1 e 2 e per le opere di regimazione delle acque ed è stato dato l’assenso a tutte le opere di chiusura definitiva delle parti di discarica (Scarpino 1 e 2) che non saranno più utilizzate. E’ stata inoltre autorizzata per la parte ancora utilizzabile di Scarpino 2 una copertura compatibile con il fondo della nuova discarica Scarpino 3 per il cui invaso il 2 marzo scorso è stata completata l’approvazione delle opere necessarie.
E’ inoltre in corso di rilascio il provvedimento sulla gestione del percolato della discarica che garantirà il rigoroso rispetto dei limiti stabiliti dal decreto legislativo 152/2006 attraverso apparecchiature a osmosi inversa.
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