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Muscatello per Città metropolitana alla commemorazione eccidio Marzabotto
Il consigliere metropolitano ha partecipato alla cerimonia accompagnato dal gonfalone di Città metropolitana di Genova. Domenica scorsa a Marzabotto il consigliere metropolitano Salvatore Muscatello ha partecipato alla commemorazione del 74° anniversario dell’eccidio di Monte Sole. Segue la cronaca della giornata nelle parole dello stesso Muscatello. Crimini commessi da tedeschi che ancora oggi ci lasciano senza fiato per la loro efferatezza e crudeltà (parole del Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Federale di Germania Heiko Maas). UNA GIORNATA DI RICONCILIAZIONE. In mattinata abbiamo ascoltato i canti della resistenza del coro “Gli Scariolanti di Marzabotto” assieme alla collega Lorella Fontana del Comune di Genova. A seguire la funzione religiosa nel Sacrario di Marzabotto celebrata dall’Arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi. L’arcivescovo nella sua omelia ha voluto richiamare i valori della PACE e della RICNONCILIAZIONE, davanti alla comunità di Marzabotto e alla presenza dei ministri degli esteri di Italia e Germania, Enzo Moavero Milanesi e Heiko Maas: “lo chiedono le 770 vittime che sono in questo Sacrario” – replica l’arcivescovo – “lo richiedono tutte le vittime di ogni guerra, mantenere la pace e il bene comune richiede lo sforzo di tutti …”.
Subito dopo nella Piazza del Sacrario abbiamo ascoltato gli interventi prima del Presidente Comitato Onoranze caduti di Marzabotto Walter Cardi e poi del Vice Presidente Nazionale dell’ANPI Emilio Ricci. DOLORE E AMICIZIA DELLA GERMANIA – MAI PIÙ GUERRA L’intervento del Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Federale di Germania Heiko Maas con il suo interprete ha stupito tutta la platea: “Come ministro degli Esteri dico con profondo dolore e grande vergogna che mi inchino davanti alle vittime e ai loro familiari” – ha scandito Maas – “non è scontato che un ministro degli Esteri tedesco possa essere qui dove i miei connazionali hanno portato morte” – ha aggiunto – “ci sono state 770 persone uccise. Si tratta di crimini commessi da tedeschi che ancora oggi ci lasciano senza fiato per la loro efferatezza e crudeltà: 770 persone uccise che non dimenticheremo mai”- infine, ha sottolineato Maas – “è tutt’altro che scontato che dolore e vendetta abbiano ceduto il passo alla pace e all’amicizia: è un dono prezioso che dobbiamo conservare e preservare, l’odio e il razzismo non devono mai prevalere, lavoriamo tutti i giorni insieme per preservare questo patrimonio comune di pace, fiducia, partenariato””. COLTIVARE LA MEMORIA PER PRESERVARE LA PACE Poi a seguire l’intervento del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Enzo Moavero Milanesi che ha voluto partecipare per la prima volta da Ministro alla Commemorazione del 74° Anniversario insieme al suo amico tedesco Heiko Mass : … “queste terre bagnate di sangue mi coinvolgono personalmente” – segue – “prima la Comunità Europea e poi l’Unione Europea hanno portato la PACE e la COOPERAZIONE tra i popoli” – continua il Ministro – “le guerre, della prima parte del Novecento ma anche del conflitto nei Balcani negli Anni Novanta sono dei fantasmi che possono risvegliarsi, non sono chiusi sui libri di storia: sentimenti di xenofobia, rivalità, dispute sono pericolosi perché possono risvegliare fantasmi che vorremmo chiudere nei libri della storia”. “Coltiviamo la memoria – ha concluso – non per serbare rancore ma per non dimenticare così da non ricadere nei medesimi errori”. CORDOGLIO PER LE VITTIME INNOCENTI DI MARZABOTTO Infine gli interventi delle istituzioni locali, il Sindaco di Marzabotto Romano Franchi e il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che conclude il suo intervento con delle piccole note di carattere politico, comprensibili ma non del tutto condivisibili : “Gli uomini passano ma le istituzioni restano” dice Bonaccini e rivolgendosi al Ministro Moavero sottolinea “conosciamo la tua storia e la tua fede per l’Europa, ma non è così per qualche altro tuo collega”. CONSIDERAZIONI In un clima di pace e riconciliazione, la conclusione del Presidente della Regione Emilia-Romagna in presenza di tutte le istituzioni, civili, religiose, militari è stata del tutto fuori luogo e inconsueta. Nel nostro Paese il Governo che ha avuto la fiducia del Parlamento è un’istituzione titolare del potere esecutivo e i ministri che lo compongono sono loro stessi delle istituzioni. I partiti non occupano istituzioni, possono fornire alcuni loro uomini che però, una volta nominati, cessano di essere uomini di partito e diventano membri d’un potere costituzionale dello Stato di diritto e come tali meritano rispetto istituzionale. Salvatore Muscatello
Consigliere Metropolitano di Genova
Domani alle 16 si tiene il Consiglio metropolitano
“Nessuna ronda, ma controllo discariche abusive”, centrosinistra difende le Gev
I 6 firmatari della mozione sulle Guardie ecologiche volontarie bocciata dal consiglio metropolitano chiariscono che il bersaglio della loro proposta era chi abbandona rifiuti nei boschi o lungo le strade. Controreplica di Cella: “Esperimento già tentato in passato, crea solo contenziosi. E insistono con le ronde…”.
“Non vogliamo ronde, ma strumenti per contrastare il fenomeno delle discariche abusive“: replicano così alle dichiarazioni fatte ieri sera dal consigliere di maggioranza Roberto Cella i 6 consiglieri di opposizione di centrosinistra che mercoledì hanno presentato in consiglio metropolitano la mozione, bocciata con 11 voti contro 5, per istituire presso Città metropolitana di Genova un corpo di Guardie ecologiche volontarie (Gev).
Ecco il comunicato integrale firmato da Stefano Damonte, Elio Cuneo, Maria Grazia Grondona, Claudio Villa, Enrico Pignone (tutti di Patto metropolitano) e Daniela Tedeschi (Coalizione Civica per la Città metropolitana):
“Mercoledì 27 giugno, come gruppo Patto Metropolitano e Coalizione Civica per la Città metropolitana abbiamo presentato una mozione per chiedere alla Città metropolitana di Genova di attivarsi presso le opportune sedi per formare nuove figure di agente amministrativo, con la possibilità di istituire inoltre la Guardia ecologica volontaria (Gev). Si trattava quindi di una mozione relativa al tema dei rifiuti, il quale è da sempre un argomento di grande discussione e dibattito. Già da qualche tempo alcuni amministratori dei comuni della Città metropolitana di Genova, compresa l’Unione dei Comuni delle Valli Stura, Orba e Leira, ci avevano manifestato l’intenzione di voler far uso sul proprio territorio di queste figure, con il fine di migliorare il servizio di raccolta dei rifiuti, accrescere la tutela dell’ambiente naturale e incrementare la percentuale di raccolta differenziata. Queste figure, vigilando sul territorio, rappresenterebbero quindi uno strumento utile per prevenire forme di abbandono dei rifiuti e lo scorretto conferimento degli stessi. Sarebbe quindi possibile sanzionare gli utenti non rispettosi delle norme in tema di conferimento dei rifiuti e, nel caso delle Guardie ecologiche volontarie, verrebbero alleggeriti i compiti della Polizia municipale, tenendo conto delle poche risorse umane delle quali quest’ultima dispone. Purtroppo questa mozione è stata respinta. Prendiamo atto della scelta politica della maggioranza, che si è opposta a quella che era una proposta di buon senso in favore dell’ambiente, molto sentita dal territorio e che avrebbe sicuramente permesso di reprimere comportamenti molto gravi e magari ci avrebbe permesso di trovare qualche elettrodomestico in meno abbandonato ai bordi delle nostre strade! Abbiamo sentito dalla maggioranza dichiarazioni dal sapore molto propagandistico, ma lontane dalla realtà pratica dei fatti. Confondere le Guardie ecologiche volontarie con le ronde, significa non avere capito il senso di quello che si andava a votare”.
Controreplica del consigliere di maggioranza Roberto Cella (Fdi): “Non è vero che le Guardie ecologiche volontarie si occuperebbero solo di rifiuti, e comunque in passato un esperimento simile fatto nell’ambito delle funzioni caccia e pesca si rivelò fallimentare, perché generò numerosi contenziosi sulla liceità di elevare sanzioni. Cresce il mio stupore di fronte a questa insistenza a volere dei controllori che diano multe senza essere titolati a farlo: a me pareva che la sinistra sia sempre stata nettamente contraria alla ronde!”.
Guardie ecologiche volontarie, bocciata mozione centro-sinistra: “Non possono dare sanzioni”
In consiglio metropolitano la maggioranza di centrodestra respinge la proposta di istituire un corpo di volontari ambientali. Cella: “Non avrebbero titolo per dare sanzioni”. Con 11 voti contrari (l’intera maggioranza di centrodestra) e 5 favorevoli (i proponenti di centrosinistra Damonte, Grondona, Cuneo, Villa e Tedeschi, era assente Pignone), il consiglio metropolitano ha respinto la mozione che chiedeva di istituire un corpo di Guardie ecologiche volontarie da utilizzare in campo ambientale. “Il no unanime della maggioranza – spiega il consigliere di Fdi Roberto Cella – nasce dal fatto che un corpo di volontari, che non è Polizia amministrativa, non ha titolo per elevare sanzioni, cosa che invece la mozione dava per pacifica, e quindi avrebbe creato problemi. Stupisce che la sinistra pretenda poteri di polizia amministrativa da un corpo di volontari che tali poteri non può avere, quando da sempre si oppone alle ronde per la sicurezza che si limitano a sorvegliare il territorio e a segnalare illeciti.
Guardie ecologiche volontarie, bocciata la mozione della sinistra: “Non possono dare sanzioni”
Ieri in consiglio metropolitano la maggioranza di centrodestra ha detto no alla proposta di istituire un corpo di volontari per sostenere la raccolta differenziata. Cella: “Non avrebbero titolo per dare sanzioni”. Con 11 voti contrari (l’intera maggioranza di centrodestra) e 5 favorevoli (i proponenti di centrosinistra Damonte, Grondona, Cuneo, Villa e Tedeschi, era assente Pignone), il consiglio metropolitano ha respinto la mozione che chiedeva di istituire un corpo di Guardie ecologiche volontarie da utilizzare per in campo ambientale. “Il no unanime della maggioranza – spiega il consigliere di Fdi Roberto Cella – nasce dal fatto che un corpo di volontari, che non è Polizia amministrativa, non ha titolo per elevare sanzioni, cosa che invece la mozione dava per pacifica, e quindi avrebbe creato problemi. Stupisce che la sinistra pretenda poteri di polizia amministrativa da un corpo di volontari che tali poteri non può avere, quando da sempre si oppone alle ronde per la sicurezza che si limitano a sorvegliare il territorio e a segnalare illeciti.
Vicepresidenze commissioni, Cella: “Centrodestra ha concesso più di quanto richiesto”
Il consigliere di maggioranza (Fdi) replica al collega Cuneo (Patto metropolitano): “Abbiamo premiato anche i monogruppi, mentre lo schema del centro-sinistra li escludeva”.
“La maggioranza è stata di gran lunga più pluralista del gruppo di opposizione di centrosinistra Patto metropolitano, perché non solo ha dato tutte e quattro le vicepresidenze delle commissioni consiliari all’opposizione, cosa niente affatto consueta, ma fra presidenze e vicepresidenze ha premiato tutti i gruppi presenti in consiglio metropolitano, compresi i due monogruppi Avanti Tigullio e Coalizione civica per la Città metropolitana, che nello schema proposto da Patto metropolitano sarebbero rimarsi esclusi”. Con queste parole il consigliere metropolitano di maggioranza Roberto Cella (Fdi) interviene nella discussione politica sulle nomine dei presidenti e vicepresidenti delle commissioni del consiglio metropolitano, replicando al collega di minoranza Elio Cuneo (Patto metropolitano) che poche ore fa, in una nota, da una parte riconosceva vero il “pluralismo democratico” rivendicato dal consigliere Salvatore Muscatello (Per la Città metropolitana, centrodestra) nella scelta della maggioranza di concedere alle minoranze tutte e quattro le vicepresidenze, ma dall’altra criticava la stessa maggioranza per non aver dato a una donna la presidenza della commissione Pari opportunità.
Le quattro vicepresidenze delle commissioni consiliari sono andate tutte all’opposizione (nello specifico a Stefano Damonte, Enrico Pignone e Claudio Villa di Patto metropolitano e a Daniela Tedeschi di Coalizione civica per la Città metropolitana), mentre alla maggioranza di centrodestra sono andate tre delle quattro presidenze (nello specifico ad Agostino Bozzo di Fdi, Enrico Piccardo della Lega e Salvatore Muscatello di Per la Città metropolitana), con la quarta presidenza, quella appunto della commissione Pari opportunità in cui la Tedeschi è vicepresidente, attribuita ad Antonio Segalerba, di Avanti Tigullio, mono-gruppo di opposizione seppur riconducibile al centrodestra in quanto espressione della maggioranza del consiglio comunale di Chiavari.Vicepresidenze consiliari, l’opposizione apprezza. “Però le Pari opportunità a un uomo…”
“Amministrazione senza donne”: Elio Cuneo, esponente di Patto metropolitano, pur riconoscendo il “pluralismo democratico” della maggioranza di centrodestra nell’affidare tutte le 4 vicepresidenze all’opposizione, rimarca che non è stata accolta la sua proposta di dare a una donna la presidenza della Commissione Pari opportunità.
Attraverso una nota firmata dal consigliere Elio Cuneo il gruppo di opposizione in consiglio metropolitano Patto metropolitano esprime apprezzamento per il “pluralismo democratico” dimostrato dalla maggioranza di centrodestra in consiglio nell’accogliere la proposta di nominare in tutte e 4 le commissioni consiliari vicepresidenti di opposizione (Stefano Damonte, Enrico Pignone e Claudio Villa di Patto metropolitano, Daniela Tedeschi di Coalizione civica per la Città metropolitana), ma biasima la scelta di non eleggere presidente della commissione Pari opportunità una donna, per “sanare almeno in parte la totale assenza di donne in maggioranza e quindi in qualsiasi ruolo politico decisionale dell’attuale amministrazione di Città metropolitana”. Presidente della commissione, infatti, pur affiancato dalla vicepresidente donna Daniela Tedeschi, è stato eletto un uomo, Antonio Segalerba, di Avanti Tigullio, mono-gruppo espressione della maggioranza del consiglio comunale di Chiavari (gli altri 3 presidenti di commissione appartengono tutti alla maggioranza di centrodestra: Agostino Bozzo di Fdi, Enrico Piccardo della Lega e Salvatore Muscatello di Per la Città metropolitana).
Ecco il comunicato integrale del consigliere Cuneo:
“Prendiamo atto delle dichiarazioni del consigliere metropolitano Muscatello in merito all’elezione dei presidenti e vicepresidenti delle commissioni consiliari. Dette dichiarazioni sottolineano come la maggioranza, votando tutti i vicepresidenti indicati dalla minoranza, ha dimostrato alto senso di compattezza e pluralismo democratico, atteggiamento peraltro apprezzato da tutti noi consiglieri di minoranza. Peccato però che in dette dichiarazioni non si trovi traccia del fatto che non si è voluto cogliere la mia proposta di eleggere una donna a presidente della commissione per le Pari opportunità. Capisco che (se si fosse eletta una donna, il ruolo di presidente, ndr) sarebbe toccato a un esponente della minoranza, ma mi sembrava il modo per dare un ruolo ad una esponente femminile in seno al consiglio metropolitano e sanare almeno in parte una situazione che vede la totale assenza di donne nella maggioranza e quindi in qualsiasi ruolo politico decisionale dell’attuale amministrazione della Città metropolitana di Genova“.
Commissioni metropolitane, 4 presidenti di centro-destra e 4 vice di centro-sinistra
Salvatore Muscatello (Per la Città metropolitana): “La maggioranza votando tutti i vicepresidenti indicati dalla minoranza ha dimostrato alto senso di compattezza e pluralismo democratico”. Sono ufficialmente partite le quattro commissioni consiliari permanenti della Città Metropolitana di Genova istituite nei giorni scorsi dal consiglio metropolitano: il loro primo atto è stato l’elezione dei presidenti e vicepresidenti. “La maggioranza, nel rispetto degli equilibri democratici, ha votato tutti i vicepresidenti proposti dalla minoranza – ha dichiarato il consigliere Salvatore Muscatello (del gruppo ‘Per la Città metropolitana’), dimostrando alto senso di partecipazione, compattezza e pluralismo democratico”. Ecco gli eletti: Prima commissione Affari Generali e istituzionali, Personale e organizzazione, Bilancio, Patrimonio e Servizi informativi, Statuto e Regolamenti: presidente Agostino Bozzo (Fdi), vicepresidente Stefano Damonte (Patto metropolitano); Seconda commissione Pari opportunità: presidente Antonio Segalerba (Avanti Tigullio), vicepresidente Daniela Tedeschi (Coalizione civica per la Città metropolitana); Terza commissione Pianificazione territoriale e sviluppo strategico, Ambiente, Parchi: presidente Enrico Piccardo (Lega), vicepresidente Enrico Pignone (Patto metropolitano); Quarta commissione Sviluppo economico e sociale, Viabilità, Lavori pubblici, Trasporti, Edilizia scolastica: presidente Salvatore Muscatello (Per la Città metropolitana), vicepresidente Claudio Villa (Patto metropolitano).
Democrazia e pluralismo, il consiglio metropolitano vara cinque commissioni
Membri di maggioranza e di opposizione negli organi permanenti dedicati a temi specifici.
Il consiglio metropolitano di Genova ha varato oggi quattro commissioni consiliari permanenti su temi specifici, ciascuna delle quali è composta come da Statuto da 8 membri in rappresentanza di tutti i gruppi consiliari, e una Commissione di garanzia composta invece sempre a norma di Statuto da 3 membri.
In ogni commissione, a norma di Statuto, è presente un membro per ogni gruppo consiliare esistente in consiglio: sono 7 dopo che il gruppone originario di centrodestra Per la Città metropolitana si è suddiviso in 4 gruppi (Forza Italia, 3 membri, Lega Nord, 3 membri, Fratelli d’Italia, 2 membri, e Per la Città metropolitana, 3 membri), che si sono sommati ai 3 gruppi di opposizione rimasti nella loro conformazione iniziale, ossia Patto metropolitano (Pd e centrosinistra, 5 membri), Avanti Tigullio (monogruppo espressione della maggioranza del consiglio comunale di Chiavari) e Coalizione civica per la Città metropolitana (monogruppo di sinistra). L’ottavo membro di ogni commissione è attribuito applicando il metodo D’Hondt.
Commissione di Garanzia:
Enrico Pignone (Patto metropolitano)
Claudio Garbarino (Lega Nord)
Salvatore Muscatello (Per la Città metropolitana)
Commissione 1 Affari generali e istituzionali, personale e organizzazione, bilancio, patrimonio, servizi informativi, Statuto e regolamenti:
Elio Cuneo e Stefano Damonte (Patto metropolitano)
Salvatore Muscatello (Per la Città metropolitana)
Stefano Anzalone (Forza Italia)
Agostino Bozzo (Fratelli d’Italia)
Enrico Piccardo (Lega Nord)
Antonio Segalerba (Avanti Tigullio)
Daniela Tedeschi (Coalizione civica per la Città metropolitana)
Commissione 2 Pari Opportunità:
Elio Cuneo e Maria Grazia Grondona (Patto metropolitano)
Adolfo Olcese (Per la Città metropolitana)
Stefano Anzalone (Forza Italia)
Agostino Bozzo (Fratelli d’Italia)
Enrico Piccardo (Lega Nord)
Antonio Segalerba (Avanti Tigullio)
Daniela Tedeschi (Coalizione civica per la Città metropolitana)
Commissione 3 Pianificazione territoriale e sviluppo strategico, Ambiente, Parchi:
Elio Cuneo ed Enrico Pignone (Patto metropolitano)
Simone Ferrero (Per la Città metropolitana)
Guido Guelfo (Forza Italia)
Agostino Bozzo (Fratelli d’Italia)
Enrico Piccardo (Lega Nord)
Antonio Segalerba (Avanti Tigullio)
Daniela Tedeschi (Coalizione civica per la Città metropolitana)
Commissione 4 Sviluppo economico e sociale, viabilità, lavori pubblici, trasporti, edilizia scolastica:
Elio Cuneo e Claudio Villa (Patto metropolitano)
Salvatore Muscatello (Per la Città metropolitana)
Carlo Bagnasco (Forza Italia)
Agostino Bozzo (Fratelli d’Italia)
Enrico Piccardo (Lega Nord)
Antonio Segalerba (Avanti Tigullio)
Daniela Tedeschi (Coalizione civica per la Città metropolitana)
Consiglio metropolitano, nasce il gruppo della Lega
Composto da Franco Senarega, Claudio Garbarino ed Enrico Piccardo (capogruppo), è il terzo che nasce dal gruppo unico di centrodestra ‘Per la Città metropolitana’ dopo quelli di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
In principio fu Per la Città metropolitana, gruppo unico di centrodestra che si formò in consiglio metropolitano all’indomani delle elezioni dell’8 ottobre 2017, largamente vinte, con 11 seggi su 18, dalla lista unitaria con lo stesso nome: comprendeva appunto 11 consiglieri e costituiva la maggioranza, all’interno della quale il sindaco metropolitano Marco Bucci nominò il vicesindaco metropolitano (Carlo Bagnasco) e i 7 consiglieri delegati. Poi il 29 novembre tre consiglieri di ‘Per la Città metropolitana’, Stefano Anzalone, Carlo Bagnasco e Guido Guelfo, costituirono il gruppo di Forza Italia, con capogruppo Bagnasco, e il 14 dicembre altri due consiglieri, Agostino Bozzo e Roberto Cella, costituirono il gruppo di Fratelli d’Italia, con capogruppo Bozzo. Infine, lo scorso 18 aprile si è costituito il gruppo della Lega, con Franco Senarega, Claudio Garbarino ed Enrico Piccardo (capogruppo). Nel gruppo originario Per la Città metropolitana restano così solo Simone Ferrero, Salvatore Muscatello e Adolfo Olcese.
Immutati i gruppi di opposizione, che corrispondono alle liste che si presentarono alle elezioni metropolitane: Patto metropolitano (Pd-centrosinistra) ha cinque componenti: Elio Cuneo, capogruppo, Stefano Damonte, Maria Grazia Grondona, Enrico Pignone e Claudio Villa, mentre Avanti Tigullio ha come unico componente Antonio Segalerba e Coalizione Civica per la Città metropolitana (sinistra) ha come unica componente Daniela Tedeschi.
Allerta meteo, urbanistica, disabili e frana Val Cichero: il menu del consiglio metropolitano
Nella seduta di domani alle 17 il consiglio voterà anche una delibera che sostiene economicamente i pellegrinaggi organizzati da Aned nei campi di concentramento nazisti.
Ci sono tre delibere, una mozione e una richiesta di informazioni all’ordine del giorno del consiglio metropolitano di Genova fissato domani alle 17 nella sala del consiglio di Palazzo Doria Spinola: le delibere riguardano il parere di Città metropolitana sui piani urbanistici semplificati e coordinati di Montebruno e Propata (relatore il consigliere Guido Guelfo); il riconoscimento della Consulta del Tigullio per i problemi dei portatori di handicap come interlocutore privilegiato di Città metropolitana in tema di politiche di integrazione dei disabili nel Tigullio, delibera portata dal consigliere Roberto Cella (qui la notizia pubblicata giovedì scorso); e il contributo di 3.300 euro ad Aned, Associazione nazionale ex deportati, per organizzare quest’anno il 40° pellegrinaggio nei campi di concentramento nazisti di una delegazione di studenti delle scuole superiori metropolitane (anche questa delibera è stata presentata da Roberto Cella). La mozione, presentata dai 5 consiglieri del gruppo di centrosinistra Patto metropolitano (Elio Cuneo, Stefano Damonte, Maria Grazia Grondona, Enrico Pignone e Claudio Villa) chiede al sindaco metropolitano di emanare un provvedimento che, a differenza di quanto avvenuto di recente, renda automatico l’annullamento di sedute già convocate della conferenza metropolitana o dello stesso consiglio metropolitano nel caso in cui sia diramata su tutto il territorio metropolitano o su parte di esso allerta meteo arancione o rossa, “considerato che in tali evenienze è indispensabile la presenza sul territorio del sindaco, quale responsabile di protezione civile comunale, specie nei piccoli comuni, e visto che i membri sia della conferenza metropolitana sia del consiglio metropolitano sono in prevalenza sindaci”. Infine la richiesta di informazioni è avanzata dal consigliere Elio Cuneo, sindaco di Coreglia Ligure, in merito alla frana che lo scorso 8 marzo ha interessato la S.P. 42 di Romaggi in località Maggiolo nel comune di Mezzanego, in seguito alla quale per ragioni di sicurezza la strada è stata chiusa al transito: “Considerato che da allora – scrive Cuneo – permane lo stato di chiusura con notevoli e gravi disagi per la popolazione che vive nella Valle di Cichero, costretta a percorrere strade alternative che allungano il percorso e lo rendono assai più pericoloso, e visto che il disagio si ripercuote in maniera pesantissima soprattutto sui ragazzi che frequentano le scuole ma anche sulle attività agricole presenti nella zona, chiedo al sindaco metropolitano di conoscere perché non sia stata intrapresa alcuna opera per procedere alla riapertura del traffico, quali iniziative urgenti Città metropolitana abbia già attivato per togliere dall’isolamento la Valle di Cichero e quali siano i tempi previsti per la riapertura definitiva della strada”.
Bilancio, dopo le tensioni domani si ritenta l’approvazione
Il documento economico triennale da 700 milioni torna al vaglio dei 67 sindaci della Conferenza metropolitana, dopo il giro a vuoto di venerdì 2 marzo quando solo 15 di loro si erano presentati alla seduta ed era così mancato il numero legale, con l’irritazione di Bucci. Domani pomeriggio in Città metropolitana di Genova si ritenterà di approvare il bilancio di previsione triennale da 700 milioni rimasto in sospeso dopo il fallito tentativo di approvazione di venerdì 2 marzo, quando la navigazione del documento verso il definitivo via libera si era incagliata nelle secche della mancanza di numero legale della conferenza metropolitana (a causa dell’allerta neve arancione erano presenti solo 15 dei 67 sindaci chiamati a dare il parere non vincolante ma obbligatorio sul documento, e questo aveva provocato una severa reprimenda agli assenti da parte del sindaco metropolitano Marco Bucci): Il doppio appuntamento di domani nella sala del consiglio di palazzo Doria Spinola – palazzo della Prefettura – prevede alle 15 la seduta della conferenza metropolitana, che si aprirà l’illustrazione del bilancio ai sindaci metropolitani da parte del consigliere delegato al bilancio Adolfo Olcese, e alle 17 l’assise del consiglio metropolitano che, acquisito il parere obbligatorio dell’assemblea plenaria dei sindaci, potrà finalmente ratificare il bilancio già approvato lo scorso 14 febbraio con 14 voti favorevoli e 5 astenuti (votarono sì il sindaco Bucci, gli 11 consiglieri della maggioranza di centrodestra, il consigliere di ‘Avanti Tigullio’ Antonio Segalerba e la consigliera della lista di sinistra Daniela Tedeschi, si astennero invece i 5 consiglieri di centrosinistra).
Lo sdegno di Bucci per la conferenza metropolitana deserta: “Irrispettoso di 800.000 genovesi”
Solo 15 sindaci su 67 registrati all’assemblea che avrebbe dovuto votare il bilancio triennale da 700 milioni. Il sindaco metropolitano: “Sono allibito. Città metropolitana è un ente che i cittadini vogliono funzionante. Bisognerebbe organizzarci con una conference call”. Possibile che molti sindaci abbiamo preferito restare nei loro comuni per allerta neve. Si riprova il 7 marzo.
Resta tristemente spento nella sala del consiglio di palazzo Doria Spinola il proiettore che doveva mostrare ai 67 sindaci di Città metropolitana le slide del bilancio triennale preventivo 2018-2020 da 700 milioni di euro (uno dei più ricchi degli ultimi anni, con risorse mai così alte negli ultimi tempi per strade ed edifici scolastici), resta seduto e “desolato” il consigliere delegato al bilancio Adolfo Olcese che era pronto con lo speech per illustrare una ad una le voci del documento economico, e non trattiene invece la sua irritazione il sindaco metropolitano Marco Bucci (“Cerco di calmarmi ma sono allibito”): la conferenza metropolitana convocata oggi alle 14 per esprimere il proprio parere obbligatorio sul bilancio è andata deserta, con 14 soli sindaci su 67 presenti all’appello fatto alle 14.35, ed è già stata riconvocata mercoledì 7 marzo alle 15, fatto che Bucci ha giudicato grave: “Sono allibito, voglio che i cittadini metropolitani genovesi, 800.000 persone, sappiano che il bilancio dell’ente che governa il loro territorio è bloccato perché i componenti della conferenza metropolitana, organo statutario che rappresenta il territorio, non hanno preso sul serio questa seduta, facendo perdere tempo ai loro 15 colleghi che invece si sono presentati, magari provenendo dalle località più lontane come Fascia e Sestri Levante. Questo problema va affrontato, se la distanza è un ostacolo ci si attrezzi per una conference call, ma non si può perdere e far perdere tutto questo tempo”. Bucci ha criticato anche lo statuto di Città metropolitana, che in caso di mancanza del numero legale della conferenza metropolitana impone di attendere 1 ora e poi rifare l’appello: “Questo articolo dello Statuto va cambiato, ora siamo qui bloccati per un’ora”. Al secondo appello, fatto alle 15 dopo un’ora dalla convocazione ufficiale dell’assemblea, i sindaci presenti sono saliti a 15, per l’arrivo nel frattempo per primo cittadino di Camogli che si è aggiunto a quelli di Castiglione Chiavarese, Cogorno, Coreglia Ligure, Davagna, Fascia, Genova, Lumarzo, Neirone, Pieve Ligure, Rapallo, Rossiglione, Sestri Levante, Sori e Zoagli.
Nei 25 minuti intercorsi fra il primo e il secondo appello ci sono stati alcuni interventi: Elio Cuneo, Katia Piccardo ed Enrica Sommariva, sindaci rispettivamente di Coreglia Ligure, Rossiglione e Cogorno (il primo anche consigliere metropolitano) hanno attribuito le numerose assenze di colleghi all’allerta neve arancione, che avrebbe indotto molti sindaci a restare nel proprio comune per provvedere alle varie emergenze, oltre alla difficoltà di raggiungere Genova in treno visto il blocco della circolazione ferroviaria sul nodo di Genova sempre a causa del gelo.
Inoltre, su proposta del consigliere delegato Olcese, si è utilizzato il tempo morto della seduta per discutere della possibilità di prorogare i contratti d’appalto di alcuni consorzi di comuni metropolitani per la gestione dei rifiuti in vista della futura gara per il bacino unico metropolitano. Le richieste di proroga sono state avanzate in particolare dai sindaci che rappresentano particolari bacini: quello della Val Bisagno (dal sindaco di Davagna Romildo Malatesta), quello della Valle Stura (dal sindaco di Rossiglione Piccardo) e quello del Golfo Paradiso (dal sindaco di Sori Paolo Pezzana), e il sindaco Bucci ha assicurato che attiverà gli uffici di Città metropolitana per studiare la soluzione migliore che non crei una situazione “diseconomica”.
Tolta la seduta della conferenza metropolitana, è stato annullato il consiglio metropolitano che era stato fissato alle 16. 45 per dare il via libera definitivo al bilancio preventivo triennale: questa approvazione finale, infatti, non può avvenire senza il preventivo parere della conferenza metropolitana, che non è vincolante ma è obbligatorio.
Bilancio triennale da 700 milioni, domani i 67 sindaci metropolitani chiamati a dire ok
Alle 14 in sala consiglio la Conferenza metropolitana dovrà esprimere il suo parere sul bilancio preventivo dell’ente di area vasta. Alle 16.45 il voto finale del consiglio metropolitano. Domani alle 14 nella sala del Consiglio di palazzo Doria Spinola (piazzale Mazzini 2, Genova) il bilancio di previsione 2018-2020 di Città metropolitana di Genova (qui l’atto completo) da oltre 700 milioni di euro in tre anni affronterà l’ultima curva prima del traguardo: il vaglio della Conferenza metropolitana, l’assemblea dei 67 sindaci del territorio genovese, chiamata a dare il suo parere sul documento che lo scorso 14 febbraio, presentato da consigliere delegato al bilancio Adolfo Olcese, è stato discusso e approvato dal consiglio metropolitano con 15 voti favorevoli e 4 astenuti (hanno votato sì il sindaco metropolitano Bucci, i 13 consiglieri della maggioranza di centrodestra e la consigliera della lista di sinistra Daniela Tedeschi, astensione da parte dei 5 consiglieri di centrosinistra). A seguire, alle 16.45, il voto conclusivo del consiglio metropolitano per l’approvazione definitiva. In considerazione della rilevanza dell’atto, tutti i sindaci metropolitani o loro delegati sono invitati ad essere presenti.
Treni metropolitani fino a Cogoleto e Sestri Levante con biglietto integrato, il Pd chiama Bucci
Nella seduta del consiglio metropolitano del 14 febbraio (ore 14.30) i consiglieri di area Pd chiederanno al sindaco di estendere a livello metropolitano corse e agevolazione tariffaria per i pendolari. Elio Cuneo (Pd) chiederà aggiornamenti sul depuratore del Tigullio e Daniela Tedeschi (sinistra) a che punto è la fusione Atp-Amt e di dismettere immobili a favore dei Comuni.
La fusione Atp-Amt, il depuratore del Tigullio Orientale e un’inedita proposta di estendere a livello metropolitano, da Cogoleto a Sestri Levante, il biglietto integrato Amt-Fs già in vigore da decenni a Genova: sono temi di rilievo quelli che verranno discussi nel prossimo consiglio metropolitano, in programma il 14 febbraio alle 14.30 a palazzo Doria Spinola (largo Lanfranco, Genova).
I quattro consiglieri della lista di centrosinistra Patto Metropolitano facenti capo al Pd (Damonte, Villa, Cuneo e Grondona) chiedono con una mozione (Mozione Rete ferroviaria metropolitana) che il sindaco metropolitano Marco Bucci e i consiglieri delegati si attivino per ottenere “l’estensione della rete ferroviaria metropolitana fino ai Comuni di Cogoleto e Sestri Levante e l’istituzione del biglietto integrato“, che farebbe risparmiare molto ai pendolari.
Elio Cuneo chiede poi in un’interpellanza (Interpellanza Depuratore Tigullio) che il sindaco chiarisca “come e con che tempistica intende proseguire l’iter per la realizzazione dell’impianto di depurazione del Tigullio“, che il 24 febbraio 2017 un atto del consiglio metropolitano stabiliva di costruire al Lido di Chiavari, ma che oggi viene contestato dal sindaco di Chiavari.
Daniela Tedeschi, unica rappresentante della lista di sinistra Coalizione Civica, presenta due interpellanze: una (Interpellanza Fusione Amt Atp) chiede al sindaco Bucci informazioni “sullo stato di attuazione del progetto di fusione per incorporazione fra Amt Spa e Atp Spa“, l’altra (Interpellanza Patrimonio immobiliare) chiede di aprire un tavolo tecnico per valorizzare il patrimonio immobiliare di Città metropolitana in collaborazione con Comuni e cittadini, che potrebbero recuperare e utilizzare immobili dell’ente in disuso come nel caso di un gruppo di cittadini di Recco che si è fatto avanti, con l’appoggio del Comune, per riqualificare e riutilizzare edificio e parco delle ex Maestre Pie.
In calendario anche una mozione (Mozione Valori Costituzione) presentata da tutti i cinque consiglieri di Patto metropolitano, compreso Enrico Pignone, e simile a quella discussa recentemente nel consiglio comunale di Genova sul divieto di concedere spazi pubblici e sale a chi non rispetta i valori della Costituzione professando e praticando comportamenti fascisti, razzisti, omofobi, transfobici e sessisti.
Gli stessi consiglieri di centrosinistra, infine, chiedono von una mozione (Mozione Popolo tabarchino) che sindaco e giunta metropolitana sostengano l’iniziativa delle comunità tabarchine (popolazioni di origine genovese dell’isola di Tabarca, in Tunisia) di ottenere dall’Unesco il riconoscimento per l’epopea tabarchina di ‘patrimonio immateriale dell’Umanità’.
Testa, cuore e corpo: Città metropolitana si racconta per la Settimana dell’Amministrazione Aperta
La politica, il territorio, gli uffici: per #SAA2018 l’ente creato 3 anni fa dalla Legge del Rio per governare l’area vasta della ex Provincia si rappresenta come un organismo vivente. Una testa (gli organi politici: sindaco metropolitano, consiglio metropolitano, consiglieri delegati), un cuore (i 67 comuni metropolitani rappresentati dalla Conferenza metropolitana) e un corpo (gli uffici amministrativi dell’Ente). Così si rappresenta ai cittadini Città metropolitana di Genova partecipando col proprio progetto a #SAA2018, la Settimana dell’Amministrazione Aperta indetta dal 5 all’11 febbraio dal team Open Government Italy del Dipartimento della Funzione Pubblica. L’ente territoriale di area vasta istituito dalla legge 7 aprile 2014 n. 56 (‘legge Delrio’) e subentrato all’omonima Provincia l’1 gennaio 2015 ha infatti questa organizzazione: Gli organi politici – Sindaco, Consiglio metropolitano e Consiglieri Delegati – sono il cervello, la parte istituzionale che stimola le azioni e approva le strategie. Il Sindaco metropolitano rappresenta l’Ente e sceglie fra i 18 consiglieri eletti un vicesindaco metropolitano e un certo numero di consiglieri delegati, ai quali affida deleghe che rispecchiano le funzioni dell’Ente. Il Consiglio Metropolitano, eletto con elezione di secondo grado de sindaci e consiglieri comunali dei 67 comuni del territorio, è l’organo di indirizzo e di controllo, che approva piani e programmi ed esercita le funzioni attribuite da Statuto. I 67 Comuni dell’area metropolitana sono il cuore dell’Ente. Vengono politicamente rappresentati dai propri sindaci nella Conferenza Metropolitana, organo che ha poteri propositivi e consultivi ed esprime pareri su schemi di bilancio, pianificazione strategica e territoriale e altre materie individuate dallo Statuto. La struttura amministrativa – Direzioni, Servizi e Uffici – è il corpo dell’Ente, braccia, gambe, scheletro che dà forma e permette all’organismo di stare in piedi: sono gli uffici infatti che implementano le strategie individuate dagli organi politici (cervello e cuore) attuandoli in forma di progetti e azioni. #GenovaMetropoli si occupa di ambiente, acqua e rifiuti, mobilità e trasporti, istruzione e diritto allo studio, edilizia, sviluppo economico e sociale, programmazione strategica e pianificazione territoriale.
Fusione Atp-Amt, Stefano Anzalone: “Pubblico meglio del privato” (video Tabloid)
Il consigliere metropolitano delegato alle società partecipate, dopo l’approvazione da parte di Città metropolitana della delibera che avvia la fusione delle due aziende di trasporto pubblico, rassicura sulla possibilità di affidare il servizio alla newco senza gara, liquidando il socio privato (Autoguidovie) nella controllata Atp Esercizio.
Intervista a Stefano Anzalone, consigliere metropolitano delegato alle società partecipate, dopo l’approvazione da parte del consiglio metropolitano di mercoledì 22 novembre (24 ore dopo analoga approvazione da parte del consiglio comunale di Genova) della delibera che fonde Amt e Atp spa in una newco del trasporto pubblico metropolitano, alla quale Città metropolitana intende affidare senza gara, in modalità in house, il servizio di trasporto pubblico locale sia a Genova che nell’area vasta. La delibera è passata in consiglio con 14 voti favorevoli (quelli del sindaco metropolitano Marco Bucci e degli 11 consiglieri della maggioranza di centrodestra, ma anche della consigliera di sinistra Daniela Tedeschi e del consigliere di Avanti Tigullio Antonio Segalerba) e con l’astensione, dal significato sostanzialmente favorevole come espresso nella dichiarazioni di voto fatta da Enrico Pignone, da parte dei 5 consiglieri dell’opposizione del centrosinistra. Il centrosinistra tuttavia, ha chiesto a sindaco e maggioranza alcune garanzie su questa operazione societaria: di ordine economico (efficienza di gestione) e di equilibrio nella governance (rappresentanza dei comuni nel cda della newco). Sul primo punto il sindaco metropolitano ha escluso che un azionariato interamente pubblico sia sinonimo di inefficienza, mentre sul secondo punto ha detto che la richiesta è prematura, poiché la rappresentanza territoriale negli organi di gestione della società sarà prevista dallo statuto, che lo stesso consiglio metropolitano, a tempo debito, contribuirà a scrivere. Prematuro, per il sindaco, anche discutere di piano industriale: sarà infatti il management della futura società che, una volta nominato, dovrà sottoporlo agli azionisti, i quali lo valuteranno. Resta il nodo della liquidazione di Autoguidovie, il socio privato di Atp Esercizio, la controllata di Atp Spa che la newco si troverà in dote dopo il merger: su questo punto sia il sindaco sia il consigliere delegato Anzalone hanno ribadito la volontà politica di acquisire come socio pubblico il controllo totale della società (si chiederà quindi al privato di uscire).
Fusione Atp-Atm e sedute in streaming, domani consiglio metropolitano
All’ordine del giorno della seduta fissata alle 14.30 l’approvazione del progetto di fusione fra le due aziende di trasporto pubblico e due interpellanze della consigliera di minoranza Tedeschi: una sulle attività di comunicazione di Città metropolitana e l’altra sul biodigestore di Isola del Cantone.
Questo l’ordine del giorno della seduta del consiglio metropolitano convocata domani 22 novembre alle 14.30 nella sala del consiglio di palazzo Doria Spinola (l.go Lanfranco 1):
1 – Approvazione del progetto di fusione per incorporazione tra AMT S.p.a. e ATP S.p.a.;
2 – Variazione al bilancio di previsione triennale 2017/2019;
3 – Interpellanza presentata dalla consigliera Tedeschi ai sensi degli articoli 76 e77 del Regolamento del Consiglio metropolitano, sull’attività di comunicazione esterna della Città metropolitana;
4 – Interpellanza presentata dalla consigliera Tedeschi ai sensi degli articoli 76 e 77 del Regolamento del Consiglio metropolitano, in merito al procedimento di autorizzazione unica (AU) relativa all’impianto di biodigestione in località Camposeragna nel Comune di Isola del Cantone;
Bucci vara la squadra di centrodestra. “Parlare con Roma” (video di Tabloid)
Le interviste al neo-vicesindaco metropolitano Carlo Bagnasco e ai consiglieri delegati Guelfo, Senarega, Anzalone, Ferrero e Cella. Il sindaco metropolitano: “Ente senza soldi, il governo deve provvedere”.
Sono ben 8 su 11 i consiglieri metropolitani della maggioranza di centrodestra a cui il sindaco metropolitano Marco Bucci ha affidato un incarico nella seduta di insediamento del nuovo consiglio, che resterà in carica 5 anni: Carlo Bagnasco, sindaco di Rapallo, è stato nominato vicesindaco metropolitano, senza deleghe, Guido Guelfo, sindaco di Lumarzo, ha avuto i lavori pubblici e l’urbanistica, Simone Ferrero, consigliere comunale di Genova, l’ambiente, gli ambiti naturali, i parchi, i piani di bacino, l’Ato idrico, l’Ato rifiuti e la digitalizzazione, Franco Senarega, consigliere comunale di Recco, la viabilità e la pianificazione territoriale, Adolfo Olcese, sindaco di Pieve Ligure, il bilancio, il personale, il patrimonio e l’edilizia scolastica, Stefano Anzalone, consigliere comunale di Genova, la partecipate (fra cui Atp) e l’organizzazione, Roberto Cella, consigliere comunale di Rezzoaglio, lo sviluppo economico, il Piano strategico metropolitano, le politiche del lavoro e l’energia, e infine Claudio Garbarino, consigliere comunale di Torriglia, i trasporti e le parti opportunità. Molti consiglieri delegati, pur garantendo il massimo impegno nell’esercizio della propria delega, hanno espresso preoccupazione per la scarsità di risorse finanziarie a disposizione di Città metropolitana, che impedisce di fatto l’attività istituzionale. Il sindaco Bucci ha sostenuto, a tale proposito, la necessità di “parlare con Roma, col governo”, per ottenere gli strumenti necessari a far funzionare l’ente.
Bagnasco vicesindaco metropolitano, strade a Senarega, edilizia scuole a Olcese, Atp ad Anzalone
Oltre al vicesindaco (senza deleghe) Bucci ha nominato 7 consiglieri delegati fra gli eletti nel centrodestra: Guelfo ha i lavori pubblici, Ferrero ambiente e rifiuti, Cella le politiche del lavoro e Garbarino i trasporti.
Prima seduta del nuovo consiglio metropolitano eletto l’8 ottobre oggi pomeriggio nella sala del consiglio di palazzo Doria Spinola: il sindaco metropolitano Marco Bucci ha nominato vicesindaco metropolitano Carlo Bagnasco, sindaco di Rapallo (senza deleghe), e consiglieri delegati altri 7 degli 11 consiglieri della lista di maggioranza di centrodestra ‘Per la Città metropolitana’.
A Guido Guelfo, sindaco di Lumarzo, sono andati i lavori pubblici e l’urbanistica;
a Simone Ferrero, consigliere comunale di Genova, l’ambiente, gli ambiti naturali, i parchi, i piani di bacino, l’Ato idrico, l’Ato rifiuti e la digitalizzazione;
a Franco Senarega, consigliere comunale di Recco, la viabilità e la pianificazione territoriale;
ad Adolfo Olcese, sindaco di Pieve Ligure, il bilancio, il personale, il patrimonio e l’edilizia scolastica;
a Stefano Anzalone, consigliere comunale di Genova, la partecipate (fra cui Atp) e l’organizzazione;
a Roberto Cella, consigliere comunale di Rezzoaglio, lo sviluppo economico, il Piano strategico metropolitano, le politiche del lavoro e l’energia;
a Claudio Garbarino, consigliere comunale di Torriglia, i trasporti e le parti opportunità.
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